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Repubblica: Scuola, il Pd contro la Gelmini tre giorni di presìdi in tutta Italia

Iniziative anche sul carovita, e Cgil in lotta. Di Pietro: era ora. Roma, scuole a lutto

10/09/2008
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la Repubblica

MARIO REGGIO

ROMA - Il Partito Democratico apre l´offensiva contro il ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini. Dal 26 al 29 settembre tre giorni di mobilitazione in tutte le città per "salvare la scuola pubblica". Dal 3 al 6 ottobre la campagna proseguirà sul carovita e dal 10 al 13 ottobre di nuovo in piazza sull´emergenza salari.
L´offensiva d´autunno è stata illustrata ieri dal segretario del Pd Walter Veltroni. «La politica scolastica disegnata dal governo - ha detto - è solo la conseguenza dei tagli, caratterizzata da un´improvvisazione totale ed avrà conseguenze drammatiche». Antonio Di Pietro, leader dell´Italia dei Valori, ha commentato: «Era ora. Il Pd batte un colpo. Nella piazza, con la quale vuole riconciliarsi, troverà l´Idv ad aspettarlo». Secondo il segretario del Pd gli effetti dei provvedimenti presi dal governo saranno drammatici. «Ci sarà la sostanziale conclusione del tempo pieno, con un aggravio sulle famiglie che già non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese - ha affermato Veltroni -. Le misure annunciate dal ministro Gelmini porteranno alla chiusura di tante scuole soprattutto nei piccoli centri e a un aumento dei bambini nelle classi, la crescita dell´abbandono scolastico e la riduzione degli insegnanti di sostegno». Chi pagherà i prezzi più alti? «Soprattutto le donne, molte della quali sono insegnanti e madri. Che senso ha affermare che il personale precario della scuola andrà riciclato nel turismo? È la dimostrazione di un´improvvisazione totale - ha concluso il segretario del Pd - è nella scuola che si gioca il futuro dell´Italia ed è proprio lì che il governo opera i tagli maggiori, ma senza una visione strategica».
Intanto il ministro Mariastella Gelmini tira dritto per la sua strada. «Qualcuno dice che sarà un autunno caldo, alcuni sindacati hanno proclamato scioperi e altri ancora minacciano di occupare le scuole, mi chiedo - ha affermato il ministro, al congresso della Uil scuola a Fiuggi - se la contrapposizione tra sindacato e governo possa portare a un miglioramento della scuola. Francamente non credo».
Il ministro Gelmini non sembra disposta a recedere dai suoi propositi. «Bisogna razionalizzare, cambiare le modalità di spesa se si vuole premiare il merito, investire nell´innovazione e nell´edilizia scolastica. Non è possibile moltiplicare le risorse tout court. Per questo non siamo ancora attrezzati». La Gelmini si è detta consapevole che il cambiamento costa anche in termini di consenso, ma «preferisco essere impopolare che antipopolare». S´avvicina la riapertura delle scuole e a Roma i docenti di 40 scuole hanno deciso di presentarsi in classe con un nastro nero legato al braccio e l´esposizione di drappi dello stesso colore dalle finestre degli istituti, in segno di lutto per la «fine del nostro sistema scolastico».
La Cgil annuncia: «Ci si sta avviando verso lo sciopero generale della scuola». E proclama la mobilitazione anche su salari. I Cobas confermano l´assemblea nazionale dei precari, il 27 settembre a Roma, e lo sciopero generale il 14 ottobre.


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