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Repubblica-Scuola, il governo contro l'Emilia ricorso alla Consulta sulla legge

Alcuni punti della normativa regionale sarebbero in contrasto con la "riforma" Moratti Scuola, il governo contro l'Emilia ricorso alla Consulta sulla legge MARIO REGGIO ROMA - "La legge...

02/08/2003
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la Repubblica

Alcuni punti della normativa regionale sarebbero in contrasto con la "riforma" Moratti
Scuola, il governo contro l'Emilia ricorso alla Consulta sulla legge

MARIO REGGIO

ROMA - "La legge sulla scuola della Regione Emilia-Romagna presenta in molti articoli elementi che eccedono le sue competenze violando una serie di articoli della Costituzione e la legge delega Moratti". Così il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare la legge regionale davanti alla Consulta.
Quali sono i punti contestati da Palazzo Chigi? In primo luogo la generalizzazione della scuola materna, poi l'educazione permanente degli adulti, l'alternanza scuola-lavoro, la razionalizzazione della rete scolastica, il riconoscimento dei crediti formativi per lo studente che decide di passare dalla formazione professionale al liceo o viceversa, l'assegno ai docenti che scelgono il sabbatico per aggiornarsi professionalmente.
Immediata la replica del Presidente della Regione Emilia - Romagna: "Abbiamo approvato una legge per dare maggiori opportunità ai nostri giovani - afferma Vasco Errani - perché il futuro è nel sapere. Ora il governo ci dice che non possiamo farlo, ma ciò non è vero. Non solo riconosciamo il sistema nazionale dell'istruzione ma siamo contro la devoluzione. Non stiamo facendo altro che applicare la modifica del titolo V della Costituzione, legiferando su scuola, welfare, assistenza, governo del territorio e sanità. Mi dispiace che questo dia fastidio, ma vogliamo dimostrare che il federalismo si può applicare assumendosi le responsabilità. La scelta del governo crea solo confusione e danni al Paese".
Di confusione parla anche Mario Walter Mauro, responsabile scuola di Forza Italia: "Il ricorso di Palazzo Chigi è su un principio formale, perché la legge regionale contiene principi generali sull'istruzione che sono di competenza dello Stato. È una conseguenza tipica della confusione che regna dopo la modifica del Titolo V della Costituzione. Al momento sono poco chiare quali siano le competenze delle Regioni e quali dello Stato. Questa situazione complica i rapporti tra il ministro e l'Emilia-Romagna".
Comunque qualche dubbio sulla decisione di Palazzo Chigi è lecito. In primo luogo il contrasto con i principi sanciti dalla riforma Moratti: una riforma che per il momento è solo una legge delega con i decreti attuativi ancora in alto mare, quindi non operativa. Secondo punto: nella legge regionale è previsto il biennio formativo integrato per accompagnare il percorso degli studenti al termine della scuola media, prima di scegliere tra il liceo e la formazione professionale. Questo sì in contrasto con la legge Moratti che prevede la scelta al termine della terza media. Eppure nel ricorso del governo non ce ne è traccia.
"Abbiamo deciso di stanziare risorse aggiuntive per generalizzare la scuola dell'infanzia - commenta l'assessore regionale all'Istruzione Mariangela Bastico - adesso diremo ai nostri cittadini che non si può fare? Da metà settembre continueremo ad applicarla, prima di tutto nella parti non soggette ad impugnativa. Valuteremo solo la possibilità di non fare i bandi per i finanziamenti a chi si mette in sabbatico, per non lasciare le persone "a piedi"".


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