Repubblica: Scuola, fiducia sulla riforma Gelmini
Pd: : "Parlamento succursale del governo". I sindacati preparano lo sciopero
Mario Reggio
ROMA - La parola d´ordine è fare in fretta. E quindi porre la fiducia sul decreto Gelmini. È il risultato di una giornata convulsa alla Camera che si è conclusa nella serata di ieri. Oggi Montecitorio voterà la fiducia sul maxiemendamento presentato dal governo. Mercoledì gli ordini del giorno e giovedì il voto finale. L´opposizione insorge: «la maggioranza vuole ridurre il Parlamento ad una succursale acritica del governo», accusa il Partito Democratico.
Il ministro Mariastella Gelmini confessa: «i tempi sono stretti e con l´ostruzionismo da parte dell´opposizione credo che i presupposti per mettere la fiducia ci siano tutti». La maggioranza ha fretta. La conversione in legge del decreto deve avvenire entro il 31 ottobre e manca ancora il via libera del Senato.
E domani i segretari dei sindacati confederali delle scuola e lo Snals si incontreranno per decidere il giorno dello sciopero generale della scuola. Scende di nuovo in campo il segretario nazionale della Cisl Raffaele Bonanni, che due giorni fa era stato invitato dalla Gelmini a rivedere la sua adesione allo sciopero generale. La risposta di Bonanni è secca: «È un errore porre la fiducia su un problema così delicato, bisogna trovare il modo di ascoltare le opposizioni, le realtà sociali e gli enti locali perché, assieme alla sanità, quello della scuola è un servizio delicato».
Ma cosa cambia il maxiemendamento rispetto al decreto? Resta la figura del maestro unico, anche se le ore in più effettuate nel corso della settimana saranno, almeno per il prossimo anno a carico delle singole scuole. Una scelta che ha costretto la commissione Bilancio della Camera ad una lunga maratona per decidere se ci fosse o non la copertura finanziaria. Alla fine, ieri sera alle 19, il nodo sembra sia stato risolto ma in che modo resta un mistero. Rispetto al testo originale nessuno sarà bocciato perché ha preso un cinque in una materia. Alle elementari servirà l´unanimità dei maestri, ma con quello unico non sarà difficile. Alle medie inferiori dovrà essere d´accordo la maggioranza dei professori. Sia alla primaria che alla secondaria di primo grado si tornerà al voto in decimi. Poi spuntano nuovi fondi per l´edilizia scolastica nelle zone a rischio sisma. Nella prima scrittura del maxiemendamento le graduatorie della scuola elementare erano stabilite su base nazionale. Nel pomeriggio di ieri la Lega l´ha spuntata: torneranno ad essere su base provinciale.
Duro il commento del capogruppo Udc in commissione Bilancio Gianluca Galletti: «La maggioranza propone i soliti metodi confusi e raffazzonati, ancora una volta ha dimostrato di essere ostaggio del Carroccio con una scelta che potrà porre problemi di costituzionalità del decreto».
E secondo Maria Coscia, responsabile Pd per la scuola: «E´ molto grave che il governo ponga la fiducia anche sul decreto Gelmini. La maggioranza dispone di un ampio margine alla Camera che gli consentirebbe di approvare il provvedimento senza problemi. Ma anche questa volta il governo va per la sua strada a testa bassa, senza ascoltare le proposte dell´opposizione ed evitare sorprese dalla stessa maggioranza».