Repubblica-Scuola, è bagarre sulla Moratti
Napoli, curatrice del decreto sulla riforma, lascia per protestare contro la circolare sulle iscrizioni. Ma poi fa marcia indietro Scuola, è bagarre sulla Moratti Relatrice si dimette, poi rientra ...
Napoli, curatrice del decreto sulla riforma, lascia per protestare contro la circolare sulle iscrizioni. Ma poi fa marcia indietro
Scuola, è bagarre sulla Moratti
Relatrice si dimette, poi rientra
Ds e Margherita: "Il ministro ritiri i provvedimenti altrimenti chiederemo le sue dimissioni". Sabato manifestazione a Roma
Letizia Moratti
ROMA - Altra giornata tesa per il mondo della scuola. Dopo la levata di scudi di sindacati e opposizioni scatenata ieri dalla circolare del ministero dell'Istruzione sulle iscrizioni per il prossimo anno scolastico (una circolare che ha anticipato il quadro normativo ancora allo studio), oggi a gettare benzina sul fuoco delle polemiche le dimissioni date e poi ritirate da Angela Napoli, esponente di An e relatrice del Decreto su scuola dell'infanzia e primo ciclo di istruzione, un provvedimento, ancora all'esame del Parlamento, a cui fa riferimento la circolare contestata.
La presa di distanza della parlamentare di Alleanza nazionale dall'iniziativa del ministro Moratti ha suscitato stamane il plauso delle forze dell'opposizione. In una conferenza stampa convocata nel pomeriggio, i Democratici di sinistra hanno espresso apprezzamento per l'onestà intellettuale della collega Napoli ("sa di cosa parla e non è una qualità frequente da quelle parti" ha commentato Ranieri) e bersagliato circolare e decreto.
"E la prima volta che si vede una circolare attuativa di un decreto che ancora non esiste" dicono i Ds che hanno rinnovato le critiche al primo decreto attuativo della riforma Moratti che, innanzitutto - sostengono - non ha copertura finanziaria ("lo abbiamo segnalato anche in una lettera a Casini") e poi non garantisce affatto quel tempo pieno che Letizia Moratti ha invece assicurato in una lettera aperta inviata ai genitori italiani.
Ma a metà pomeriggio, colpo di scena: la Napoli fa marcia indietro e ritira le dimissioni - mentre ancora le arrivavano a raffica attestati di stima per il suo gesto - dopo un colloquio chiarificatore con il ministro Moratti. E il ministero di viale Trastevere, sulla scia della marcia indietro fatta dalla relatrice pentita, ha diffuso un comunicato in cui spiega che la circolare era un atto amministrativo dovuto e che, comunque, non introduce in alcun modo anticipazioni rispetto al nuovo quadro normativo all'esame del Parlamento e in via di definizione. Ma Ds e Margherita non cedono: o il ministro Moratti ritira i suoi provvedimenti, oppure l'opposizione chiederà le sue dimissioni.
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Intanto ci si prepara per sabato prossimo quando a Roma, chiamati dai Comitati e dai Coordinamenti per la difesa del tempo pieno nati spontaneamente nei mesi scorsi, genitori e insegnanti si daranno appuntamento per una manifestazione nazionale. "Il tempo pieno della Moratti - sintetizzano - vuol dire 330 ore di ristorante (vedi mensa) all'anno, 2 ore al giorno. I bambini mangiano in 20-25 minuti. E' ovvio che si farà dell'altro, ma non attività didattica o almeno non quella prevista quale offerta formativa.
Tra l'altro - aggiungono - anche 'questo' tempo pieno non sarà garantito per sempre: si vedrà di anno in anno in base alle compatibilità finanziarie".
Insomma, la partita è ancora tutta aperta e i disorientati dirigenti scolastici ("applichiamo o non applichiamo la circolare?") dovranno ancora aspettare per capire cosa fare.
(14 gennaio 2004)