Repubblica-Scuola, bufera sulla circolare Moratti
Scuola, bufera sulla circolare Moratti "È illegale, il ministro se ne vada". Sabato in piazza per il tempo pieno L'opposizione all'attacco. Il giallo delle dimissioni della ...
Scuola, bufera sulla circolare Moratti
"È illegale, il ministro se ne vada". Sabato in piazza per il tempo pieno
L'opposizione all'attacco. Il giallo delle dimissioni della relatrice di An
MARIA STELLA CONTE
ROMA - Ancora una giornata di delirio per la scuola. Una giornata di colpi di scena dopo quella già molto turbolenta con cui sindacati e opposizioni avevano accolto la controversa circolare del ministero dell'Istruzione sulle iscrizioni per il prossimo anno scolastico. Con la Uil decisa a impugnare il documento; con l'Ulivo che chiede un'audizione del ministro Moratti in Senato affinché spieghi "come mai abbia emanato una circolare che anticipa i contenuti di un decreto legislativo che non ha ancora iniziato il suo iter a Palazzo Madama, abolendo di fatto il tempo pieno, mancando la copertura finanziaria"; con la Cgil che punta l'indice sulla confusione che regna nel governo della scuola e irride alla precisazioni fatte dal ministero; Rifondazione che intima alla Moratti di fermarsi; i Verdi che parlano di dilettantismo... E il ritornello-slogan dimissioni-dimissioni che scorre nei pensieri e sulle labbra del centro sinistra.
Un piccolo terremoto arriva in tarda mattinata scatenato proprio da un membro della maggioranza, Angela Napoli, di An, relatrice in commissione cultura a Montecitorio del decreto attuativo della Riforma. Alle 12 e 2 minuti l'Ansa annuncia che la deputata "si è dimessa": la circolare sulle iscrizioni appena messa a punto dal ministero dell'Istruzione è - sostiene la parlamentare - "necessaria e obbligatoria" ma "ritengo - spiega la Napoli - che, per come si sta comportando, il ministro Moratti incida su quelle che sono le prerogative del Parlamento". I toni appaiono sinceramente seccati.
Si scatena il putiferio nelle opposizioni. E la Napoli diventa, per una manciata di ore, il simbolo della rivolta contro la Moratti accusata di "arroganza", "goffaggine", "disprezzo di tutte le regole democratiche", "dilettantismo". Tutti, dai Ds ai Verdi, da Rifondazione alla Margherita a Legambiente guardano all'esponente di An come ad un simbolo, come ad un esempio da seguire. Ma gli entusiasmi sfioriscono a metà del pomeriggio. Alle 16 e 54 minuti l'Ansa comunica: Angela Napoli ritira le dimissioni. Ha parlato con la Moratti. Ha avuto rassicurazioni. Nulla pregiudica nulla. Il Parlamento - le ha garantito il ministro - rimane nel pieno possesso delle sue prerogative. Dunque "ho deciso di ritornare sulle mie dimissioni... nell'interesse della scuola, delle famiglie e del Paese".
Accertato che sulla Napoli non si può più contare, le opposizioni reagiscono potenziando il fuoco incrociato sulla Moratti che flemmaticamente fa sapere: la circolare sulle iscrizioni è un atto amministrativo dovuto, che mira a tranquillizzare le famiglie e non anticipa nulla rispetto alle nuove norme ancora all'esame del Parlamento. In questo clima, si prepara la manifestazione nazionale di dopodomani a Roma, organizzata dai Comitati e dai Coordinamenti per la difesa del tempo pieno. Un corteo al quale per tutto il pomeriggio di ieri sono continuate ad arrivare adesioni da Legambiente ai Ds che dicono: quella della Morati è una scorrettezza istituzionale e politica alla quale saprà rispondere la manifestazione di sabato".