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Repubblica: Scuola al via fra tagli e proteste ancora da trovare 600 insegnanti

Precari, genitori, iscritti alle serali: sit-in in tutta la città

14/09/2009
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la Repubblica

Milano è l´unica provincia lombarda in cui le nomine dei supplenti non sono ancora finite. L´ora alternativa alla religione è scoperta
FRANCO VANNI

Fra caos e proteste, cominciano oggi le lezioni per 428mila studenti a Milano e provincia. Nelle scuole mancano ancora 600 insegnanti, che dovranno essere nominati nei prossimi giorni. E gli istituti si trovano così a dover pagare supplenze, nonostante le casse siano a secco: il ministero dell´Istruzione deve alle scuole lombarde 130 milioni di euro, un maxi debito che si è allargato negli anni. E nel giorno di avvio dell´anno più duro per la scuola pubblica, con 4.990 posti di insegnante tagliati dalla Finanziaria in tutta la regione, esplode la protesta: dalla Cgil al coordinamento dei docenti precari, fino agli studenti delle scuole serali e ai genitori di Retescuole, sono decine le iniziative "anti-Gelmini" previste per oggi in città.
Mancano insegnanti perché a Milano, unica provincia lombarda, non sono ancora finite le assegnazioni delle supplenze annuali. E mancano perché quest´anno gli organici sono ridotti all´osso per effetto dei tagli. Alla conta dei posti cancellati si aggiunge ora il decurtamento di altre 1.621 ore di insegnamento. «Almeno per questi spezzoni orari il provveditorato deve dare risposte - dice Rita Frigerio, segretario provinciale di Cisl Scuola - i disagi sono enormi e decine di istituti hanno scritto alla Direzione scolastica denunciando che anche il numero dei bidelli è insufficiente per far funzionare le scuole». Ancora più dura la posizione di Flc-Cgil: «A pagare i tagli sono gli insegnanti precari senza lavoro, per cui non c´è un piano di reimpiego, visto che il patto fra Regione e Gelmini garantisce solo ammortizzatori sociali» dice Corrado Barachetti, segretario regionale del sindacato che per oggi alle 15.30 organizza un presidio di fronte alla Direzione scolastica in via Ripamonti, chiedendo di incontrare il direttore Giuseppe Colosio. Altra protesta di Cgil è quella relativa alla mancanza di insegnanti per seguire gli studenti che non fanno l´ora di religione.
L´ultima stima sui tagli parla di 2.089 supplenti annuali lasciati a casa in Lombardia. Per protesta, gli insegnanti precari del coordinamento "3 Ottobre", accampati da due settimane di fronte al provveditorato, oggi alle 8 manifesteranno di fronte al liceo classico Parini, in via Goito. I genitori di Retescuole si sono invece dati appuntamento alle 14.30 davanti alla libreria Mondadori di piazza Duomo per denunciare «lo smantellamento della scuola pubblica» e per illustrare il contenuto di una querela presentata contro Emilio Fede, direttore del Tg4, «per il modo calunnioso con cui ha parlato delle proteste anti-Gelmini». E prosegue il "presidio permanente" degli studenti delle scuole civiche serali in piazza XXV Aprile, contro la chiusura di 12 classi su 20 motivata da Palazzo Marino con il basso numero di iscritti. Il Comune, sabato scorso, ha anche installato una serie di transenne fra l´atrio e le scale dell´istituto: «Lo hanno fatto per evitare un´occupazione» sostengono i ragazzi.
La protesta arriva anche dall´interno delle scuole, elementari soprattutto. Nell´istituto di via Palmieri il collegio docenti ha deciso che utilizzerà le cosiddette "compresenze", ossia l´affiancamento di due insegnanti per uscite e attività di recupero, nonostante il decreto Gelmini le abbia abolite. «Anche da noi si vorrebbe salvare la presenza di due insegnanti durante le attività, ma il ministero parla chiaro, le ore recuperate vanno impiegate per le supplenze» dice Antonella Pilotto, vicepreside della scuola elementare Goffredo da Bussero. Vista la carenza di fondi, la sua scuola ha già chiesto ai genitori di portare da casa carta igienica e sapone.


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