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Repubblica--Scuola, addio alle graduatorie "praticantato" per gli aspiranti prof

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21/07/2004
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la Repubblica

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Riforma Moratti, la bozza del decreto sull'accesso alla professione e la formazione dei docenti
Scuola, addio alle graduatorie "praticantato" per gli aspiranti prof

I sindacati sono contrari. "Il governo vuole un futuro precario per tutti"

ROMA - Addio alle graduatorie permanenti. Le lunghe liste che hanno condizionato la vita degli insegnanti sono destinate a scomparire. A mandare in pensione il sistema delle graduatorie, fissando nuove norme per l'accesso alla professione, è la bozza di decreto delegato sulla formazione dei docenti. Il provvedimento, che dovrebbe andare in discussione in tempi rapidi in Consiglio dei ministri, è il quinto decreto attuativo della riforma Moratti e riguarda tra l'altro le modalità di reclutamento dei docenti nella nuova scuola. Cinque articoli, una decina di pagine, con cui si prevedono corsi universitari di specializzazione (a numero chiuso) per l'insegnamento, "praticantato" presso le scuole per gli aspiranti professori e programmazione triennale delle cattedre disponibili e vacanti. Ecco alcuni punti.
Scuola per professori - La formazione dei docenti della scuola dell'infanzia, del primo ciclo e del secondo ciclo ha pari dignità e si svolge nelle università attraverso corsi di laurea specialistica che abilitano all'insegnamento.
Posti disponibili programmati - Dopo aver individuato la relativa copertura finanziaria, il ministro dell'Istruzione determina per ogni triennio la programmazione dei posti disponibili e vacanti a livello nazionale (rilevati a livello regionale).
Praticantato - Per avere l'immissione in ruolo i laureati abilitati all'insegnamento dovranno svolgere una sorta di praticantato attraverso contratti di formazione lavoro con le scuole interessate. Compiuto il tirocinio scatterà l'assunzione con un vincolo di permanenza per almeno 3 anni scolastici nell'istituto presso cui è di svolto il praticantato.
Graduatorie permanenti addio - Il decreto sulla formazione sancisce la fine delle graduatorie. Quelle che attualmente esistono saranno a esaurimento.
Decreto pronto ma i sindacati della scuola sono contrari. "L'intenzione del governo è chiara: un futuro precario per tutti", afferma il segretario generale della Flc-Cgil Enrico Panini. "Vogliono cambiare il rapporto di lavoro anche per mettere sotto controllo la libertà di insegnamento. D'ora in poi solo assunzioni a termine, per chiamata diretta dopo due anni di apprendistato, senza diritti e senza certezze". Decreto bocciato anche dalla Cisl-Scuola. Per il segretario generale Francesco Scrima, "la previsione di albi professionali regionali di laureati dai quali attingere per attivare esperienze di tirocinio attraverso un percorso di "praticantato" al termine del quale si otterrebbe l'immissione in ruolo, non garantisce quelle condizioni di trasparenza e imparzialità richieste dall'articolo 97 della Costituzione per l'accesso ai pubblici uffici".


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