Repubblica-Schiuma da barba contro la Moratti

CONTESTAZIONE
Il ministro stava per entrare alla Rai di via Teulada. Fermati e denunciati venti studenti
Schiuma da barba contro la Moratti
Era diretta agli studi di "Ballarò". È stata imbrattata la sua automobile
MARINO BISSO

Volevano rivolgere dieci domande alla ministra Moratti, "interrogarla" sulla sua riforma scolastica. Invece, dopo aver lanciato la schiuma da barba contro l'auto dell'esponente di governo, sono stati portati via dalla polizia e denunciati per manifestazione non autorizzata. Si è concluso così il fuori programma inscenato da una ventina di giovani dell'Unione degli Studenti che, ieri sera, hanno atteso davanti alla Rai di via Teulada l'arrivo del ministro della Pubblica Istruzione ospite di Ballarò.
Gli studenti hanno chiesto inutilmente di poter partecipare al dibattito condotto da Giovanni Floris dedicato alla riforma varata dal governo Berlusconi che nelle scorse settimane ha scatenato proteste tanto nelle elementari che nelle università. L'ultima contestazione ieri sera pochi minuti prima del programma di RaiTre. I ragazzi dell'Unione degli Studenti hanno distribuito volantini e al passaggio dell'auto blu con dentro Letizia Moratti hanno urlato slogan e lanciato tre piatti di plastica colmi di schiuma da barba. Le finte torte di panna hanno sporcato i vetri dell'autovettura e gli schizzi hanno raggiunto un vigilante. In pochi minuti la sede della Rai è stata circondata da pattuglie della polizia che hanno fatto spegnere i telefonini e portato via gli studenti. "Avremmo voluto porre dieci domande alla ministra - spiega Valerio Petti dell'Uds - . I nostri quesiti sono quelli di migliaia di studenti, di genitori e d'insegnanti che desiderano sapere perché la Moratti vuole eliminare il tempo pieno oppure che fine hanno fatto gli 8 miliardi di euro promessi alla scuola pubblica". Sull'intervento della polizia, Roberto Giachetti, deputato della Margherita, ha annunciato un'interrogazione al ministro Pisanu: "Come sempre, agli studenti che manifestano pacificamente per una scuola migliore - spiega - il governo risponde con l'intimidazione e le misure di polizia".