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Repubblica: Salari, la protesta di Epifani "In due anni 1000 euro in meno"

Scontro sul Dpef. Sacconi: sono cifre ridicole

23/06/2008
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la Repubblica

Il vicepresidente di Confindustria Bombassei: "Aumentare le ore di lavoro"

LEVICO - E´ scontro tra Cgil e governo. Ieri è andato all´attacco il leader sindacale, Guglielmo Epifani, sostenendo che con un tasso di inflazione programmata all´1,7% per il 2008 si punta a «programmare» la caduta del potere d´acquisto delle retribuzioni che per un lavoratore medio, con un reddito annuo di 25 mila euro, significherà rinunciare a mille euro in un biennio e a 1.500 in tre anni. Tesi respinta dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, secondo il quale le stime della Cgil «sono ridicole». Epifani ha parlato a Levico alla Festa annuale della Cisl, il ministro è stato intervistato da Lucia Annunziata nel programma "In mezz´ora".
Ed è in questo contesto che da domani riprenderà il confronto tra i sindacati e la Confindustria sulla riforma del modello contrattuale. Ma i problemi ora non riguardano tanto le parti sociali. Prevale il fair play anche perché ci si è dati tempo fino a settembre. Come è emerso ieri alla giornata conclusiva della festa cislina. I problemi riguardano i rapporti tra il governo e la Cgil, non tanto gli altri sindacati. Perché Sacconi non ha esitato a dire la sua anche sulla nuova segreteria della Cgil sostenendo che è stata sconfitta la componente «che sembrava più aperta all´unità sindacale». E avvertendo il timore che «prevalga una linea politicista, che porti allo scontro pregiudiziale». Come quello che a suo avviso si è manifestato finora nei confronti dei provvedimenti del governo di centrodestra. «E se è così - ha sostenuto - non mi pare ci siano argomenti per convincerla».
«Sacconi ha nei confronti della Cgil - replica Epifani - un atteggiamento da crociato di cui non si sente affatto il bisogno». A Levico Epifani ha criticato buona parte delle misure adottate dal governo. E´ il quadro generale che non lo convince. L´idea che anziché far leva sulle detrazioni fiscali su lavoratori e pensionati si è scelto un modello diverso come quello della carta di credito prepagata per gli anziani. «Per me - ha detto - è un mistero il fatto che non si sia lasciato decidere ai destinatari come utilizzare i 400 euro».
Detto dell´inflazione programmata, che con realismo il segretario della Uil, Luigi Angeletti, ha proposto «letteralmente di cancellare perché i salari devono aumentare almeno quanto i prezzi», il leader Cgil ha invitato il governo a «non interferire» nella trattativa sulla riforma del modello contrattuale.
E in questo clima nervoso è difficile che possa decollare la proposta del segretario Cisl, Raffaele Bonanni, di un patto «trasparente», come ha detto: più cresce il Pil, più si fissano detrazioni fiscali a favore dei lavoratori e dei pensionati. Il ministro dell´Economia, Giulio Tremonti, presente alla festa, si è ben guardato dal rispondere. D´altra parte la linea di politica fiscale del governo è diversa. Né ne ha parlato il vicepresidente della Confindustria, Alberto Bombassei, che ha indicato in tre punti la sua ricetta: ritornare a investire nelle proprie imprese, aumentare il numero di ore di lavoro (lavoriamo 250 ore l´anno in meno rispetto agli Stati Uniti), aumentare il numero di persone che lavorano.
(r.ma.)


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