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Repubblica: Roma, tensione al corteo "Dalla destra inni al Duce"

Famiglia cristiana: no al decreto. La Cei: non si agiti la piazza Ondata di occupazioni. Domani assedio al Senato per il voto. Tafferugli a Napoli

28/10/2008
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la Repubblica

MARIO REGGIO

ROMA - Domani voto finale sul decreto Gelmini al Senato. Il giorno dopo manifestazione nazionale e corteo a Roma dei sindacati della scuola. Due giorni caldi che fanno salire la tensione e la mobilitazione nelle scuole e negli atenei. Come se non bastassero le proteste di studenti, famiglie e insegnanti anche Famiglia Cristiana scende in campo: «Non chiamiamo riforma un semplice taglio di spesa. C´è una legge approvata di corsa in piena estate, senza dibattito e senza un confronto pedagogico reale». E monsignor Coletti della Cei: «Non si può procedere a colpi di decreti ma è dannoso agitare la piazza».
La destra tenta di reagire. L´appello del premier Berlusconi di manifestare in favore della Gelmini è stato raccolto da alcune decine di persone a Torino. E oggi Gasparri e Cicchitto incontreranno le associazioni degli studenti di destra al teatro Capranica di Roma.
Nelle scuole e nelle università tira tutta un´altra aria. A Roma si moltiplicano le scuole occupate. Ieri è stata la volta del liceo classico Giulio Cesare, seguito dal Socrate e dal Manara. La musica non cambia a Torino e Milano. Si moltiplicano le autogestioni senza il blocco della didattica in tutta Italia. Da Gorizia a Palermo, da Urbino a Perugia, da Catania all´Aquila è scattato l´effetto domino.
Non senza qualche piccolo problema. Ieri mattina nel corso del corteo degli studenti di alcune scuole superiori romane, partito da piazza della Repubblica e dirette a Palazzo Madama, un gruppo di giovani del "Blocco studentesco" di destra ha preso per un po´ la testa del corteo. Schermaglie, solo verbali, con l´Unione degli studenti, che accusa: «Si sono infiltrati nel corteo urlando "Duce Duce"». Sono volati invece ceffoni alla Federico II di Napoli, durante un´assemblea alla facoltà di Lettere, quando alcuni studenti di Azione universitaria, organizzazione di Alleanza nazionale, rinforzato da alcuni militanti di Forza Nuova, hanno chiesto la parola. Concessa ma solo per 3 minuti. Poi il breve ma serrato confronto fisico. Una delle novità dell´onda di protesta sono le lezioni in piazza. Il professor Marramao a piazza Farnese, i docenti di Medicina della Sapienza sulla scalinata del ministero dell´Istruzione. E si è svegliata anche l´università di Tor Vergata a Roma. Ieri cortei ed assemblee a Lettere, Ingegneria e Medicina. Studenti, ricercatori e docenti chiedono il blocco dei tagli di un miliardo di euro per coprire Ici e Alitalia. In preparazione lezioni all´aperto nel quartiere Appio-Claudio. Ma sarà il Senato il centro della mobilitazione: oggi e domani sit-in e manifestazioni a piazza Navona. Partecipano anche i Cobas. Giovedì sciopero nazionale della scuola. Il ministro Gelmini definito lo sciopero come «una protesta di pochi, il mio modello è Obama». Risponde Domenico Panataleo segretario nazionale della Cgil: «Il ministro Gelmini mostra evidenti segni di insicurezza attaccando in modo scomposto tutta l´area politica e sociale che contesta le scelte del Governo sulla scuola e sull´università».


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