Repubblica-Roma-Scuola pubblica, parte la battaglia una settimana di mobilitazione
LA PROTESTA Domani primo incontro del coordinamento romano. Stefania Sandrelli madrina Scuola pubblica, parte la battaglia una settimana di mobilitazione L'assessore Co...
LA PROTESTA
Domani primo incontro del coordinamento romano. Stefania Sandrelli madrina
Scuola pubblica, parte la battaglia una settimana di mobilitazione
L'assessore Coscia: "Il taglio del tempo pieno ricadrebbe su 140 mila famiglie"
Ragazzi e genitori di cento istituti della capitale lanciano palloncini colorati
BEATRICE RUTILONI
Una settimana in difesa della scuola pubblica. Si parte domani, lunedì 12, con un incontro tra genitori, insegnanti e parlamentari di centro-sinistra che si terrà all'ex Hotel Bologna, in via di S.Chiara 4, alle 13. Nel pomeriggio dello stesso giorno il coordinamento romano, una coalizione di forze politiche di opposizione mista a sindacati, alcuni municipi e un centinaio di scuole della capitale, nata nel settembre scorso, si ritroverà alle 16 in piazza Montecitorio per un sit-in. Giovedì 15 saranno le scuole che hanno aderito alla mobilitazione ad aprire le porte ad una manifestazione pacifica e fantasiosa: a partire dalle 16 e 30 bambini, ragazzi e genitori di un centinaio di istituti, soprattutto elementari e medie, faranno volare in aria migliaia di palloncini colorati con una madrina d'eccezione: Stefania Sandrelli. Sarà proprio l'attrice romana a fare volteggiare in aria il primo palloncino con la scritta "No alla riforma Moratti". Il clou della settimana arriva alla fine: sabato 17 i coordinamenti e i comitati locali hanno indetto una manifestazione nazionale in difesa della scuola pubblica che partirà alle 14 da piazza della Repubblica. Le intenzioni del coordinamento sono state chiarite in una riunione che si è svolta ieri mattina in Campidoglio alla quale hanno partecipato tra gli altri l'assessore comunale alla scuola Maria Coscia, la presidente e il vice della commissione scuola del Comune, Adriana Spera e Dino Gasparri, il presidente della commissione cultura dei Ds alla Camera, Walter Tocci e, naturalmente, Stefania Sandrelli: "I decreti attuativi della riforma Moratti mettono in pericolo alcune garanzie fornite dalla scuola pubblica - spiega Mimma Miani, del coordinamento romano - anzitutto la minaccia sferrata contro il tempo pieno nelle scuole elementari e di quello prolungato alle medie, e poi gli "sconti" sull'età previsti dalla riforma con la possibilità di anticipare il primo contatto con la scuola, con il rischio di iscrivere bambini troppo piccoli e di far scegliere il proprio destino già a 13 anni. Ma ci sono ancora le classi di 28 alunni e la figura del tutor, che nonostante gli esuberi dovrebbe riuscire a seguire quattro classi insieme". E' soprattutto la questione del tempo pieno che in questi ultimi mesi ha preoccupato molti genitori. "Il taglio al tempo pieno ricadrebbe su 140 mila famiglie romane", spiega l'assessore Coscia.