Repubblica-Roma-Roma gira le spalle alla Moratti si candidano solo dieci scuole
Materne ed elementari: via alla sperimentazione. In tutto il Lazio domande da 60 istituti Roma gira le spalle alla Moratti si candidano solo dieci scuole Tutto pronto in un istit...
Materne ed elementari: via alla sperimentazione. In tutto il Lazio domande da 60 istituti
Roma gira le spalle alla Moratti si candidano solo dieci scuole
Tutto pronto in un istituto del Portuense "Qui ci siamo già organizzati e tutto avverrà a costo zero come ci si chiede"
ANNA MARIA LIGUORI
La Capitale collabora poco alla sperimentazione voluta dalla Moratti nelle scuole materne ed elementari: sono poche, anzi pochissime, le adesione dei circoli didattici romani, defezioni dovute in gran parte alla mancanza di requisiti (che riguarda sia le strutture che l'insufficienza del numero richiesto tra personale docente e non docente). Le province, invece, hanno risposto con più entusiasmo, cinquanta scuole sono entrate a far parte dell'elenco consegnato a Francesco De Sanctis, Direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale del Lazio, elenco che con molta probabilità verrà vagliato in giornata. "Sono abbastanza soddisfatto di come stanno andando le cose - afferma De Sanctis - certo i tempi sono stetti e questo primo pezzo della riforma sta forse avviandosi con eccessiva rapidità. Ieri è scaduto il termine di massima fissato per la presentazione della candidature. Ma se manca nelle scuole interessate manca solo il voto del collegio dei docenti, ci sono ancora i tempi tecnici perché vengano consegnate le domande. Le accetteremo".
I nomi dei due istituti prescelti nel Lazio potrebbero essere dunque noti anche la prossima settima, in contemporanea con l'apertura dei circoli didattici, fissata intorno al 15 di settembre. Ma l'iter per mettere in moto la macchina non finisce certo qui. Per tanti tra gli addetti ai lavori questo è un inizio d'anno confuso, all'insegna della precarietà. Molti sono i problemi da affrontare con la massima urgenza, ovvero tempi, risorse economiche, scelta delle scuole. Ci sono ancora ostacoli e difficoltà, a volta insormontabili, per arrivare anche solo vicino ai requisiti necessari a far diventare il test della sperimentazione una realtà nel programma educativo: il maestro prevalente alle elementari, inglese e informatica fin dal primo anno, programmi personalizzati, anticipo dell'ingresso alla materna e alle elementari. Per questo le valutazioni (non vincolanti) della Commissione scuola dell'Associazione nazionale dei Comuni ha dato sono state ieri circa la sperimentazione complessivamente negative. Per questo, forse, Letizia Moratti sembra aver accettato di rivedere alcuni punti della riforma che, ha però ribadito, partirà entro il 20 settembre.
Ma c'è anche chi ha tutte le carte in regola per iniziare alla grande questa avventura didattica. All'Istituto Comprensivo Solidati Tiburzi nel quartiere Portuense sembra davvero non mancare niente. "Sappiamo bene che la sperimentazione deve avvenire a costo zero, in classi già formate e in spazi già determinati, - spiega il dirigente Antonio Gaeta - per noi va bene perché abbiano già un'organizzazione di lavoro che rientra nei canoni richiesti. Abbiano l'inglese obbligatorio fin dalla prima elementare, un piano di lavoro che prevede la multimedialità, e per l'attività motoria una nostra squadra hockey. E due aule laboratori dove si fa educazione al suono e alla musica ed educazione all'immagine. Io ho dato l'adesione al telefono verbalmente il 24 di agosto mentre ero in vacanza e poi l'ho confermata al mio rientro in istituto, e ora ne sono sempre più convinto".