Repubblica-Roma-Precari, assegnate le cattedre protestano i docenti esclusi

Pagina XI - Roma
Concluse ieri le immissioni in ruolo. La polemica dei prof convocati in sovrannumero
Precari, assegnate le cattedre protestano i docenti esclusi
L'insegnante: "Mi sento presa in giro, perché chiamarmi se il posto non c'era?"
Il dirigente: "Errori fisiologici, ma sono soddisfatto. Ora l'esame dei ricorsi"
LUCIO FAVA DEL PIANO

"Mi sento presa in giro". Oscilla tra rabbia e rassegnazione Claudia Viti, 34 anni, 10 dei quali vissuti da insegnante precaria alle scuole elementari. Stringe il telegramma ricevuto il 9 agosto dal ministero per l'Istruzione, con quelle parole "contratto di lavoro a tempo indeterminato". E invece il contratto non l'ha trovato. "Mi hanno detto - continua Claudia - che se serve mi richiameranno, altrimenti avanti con un incarico annuale". Poi la conclusione: "Perché mi hanno convocata se il posto non c'era? Potevano almeno indicare che ero una riserva". Claudia non è un caso isolato, sono in molti ad aver ricevuto la convocazione per poi scoprire che erano in sovrannumero e la cattedra per loro non c'era.
Mattinata di ieri, si concludono le immissioni in ruolo per la provincia di Roma. Nelle aule del Centro servizi amministrativi e degli istituti Galilei e Newton restano da assegnare circa 300 posti, destinati ai precari delle tre fasce, ma i presenti sono molti di più. Si fanno i conti delle scuole ancora disponibili, si cercano informazioni. Nessuno sembra particolarmente contento, anche chi ha appena avuto la cattedra dopo un lungo purgatorio. Come Maria, quarantenne calabrese, precaria da 15 anni: "Sì, sono contenta, ma speravo in una sede più vicina". Il tutto senza l'ombra di un sorriso. O come Loredana, 36 anni e due figli piccoli: "Da 10 anni vivo da precaria, la cosa più banale è che non posso mai organizzare una vacanza, perché ogni estate devo stare qui a vedere se e dove potrò lavorare".
Ostenta comunque soddisfazione Mauro Arena, coordinatore delle operazioni di avvio dell'anno scolastico: "Ci sono stati errori fisiologici, ma nel complesso sono soddisfatto, oggi concludiamo regolarmente le immissioni in ruolo, grazie all'impegno del personale del Csa". Arena rivolge un appello agli insegnanti nominati in ruolo ma insoddisfatti per la sede: "Ricordo che le assegnazioni valgono un anno, il prossimo si potrà chiederne una sede diversa". L'attenzione si sposta ora sugli oltre 4000 ricorsi presentati dai precari di III fascia. "Stiamo esaminando i ricorsi - continua Arena - per ora una metà di quelli è fondata". Obiettivo del Csa è finire l'esame e pubblicare le graduatorie corrette entro il 10 settembre. A quel punto le scuole avranno solo sei giorni per le nomine annuali. Ma anche su questo punto Arena si mostra fiducioso: "Credo sarà possibile iniziare l'anno scolastico in modo regolare, tra l'80 e il 90 per cento delle scuole avrà tutti gli insegnanti per il primo giorno di scuola". Una mano l'ha data il Tar, che ha sospeso ogni decisione sui ricorsi amministrativi presentati contro le graduatorie dei precari, evitando che tutto quanto fatto fino ad ora potesse essere rimesso in discussione.
Non è altrettanto ottimista la Cgil scuola di Roma e del Lazio, che per bocca di Stefano De Caro esprime dubbi sulla regolare partenza dell'anno scolastico: "Nessuno può dare per certo che tutto sia definitivo, noi abbiamo dei dubbi anche sui concorsi". Il sindacato intende continuare con l'opera di informazione e controllo svolta fin qui e ieri sera è stato impegnato in un "punto della situazione" con l'Ufficio scolastico regionale.