Repubblica-Roma-Il tempo pieno non si tocca"

Gli obiettivi della manifestazione di domani a sostegno dell'istruzione pubblica. Corteo alle 14 da piazza della Repubblica
"Il tempo pieno non si tocca"
Da cento scuole palloncini colorati contro la riforma Moratti
BEATRICE RUTILONI

"Cara Moratti, il tempo pieno non si tocca": c'era scritto questo sulle migliaia di palloncini colorati che sono volati ieri pomeriggio nel cielo di Roma, esplosi in contemporanea da un centinaio di scuole della città. Il messaggio che sarà affidato allo striscione d'apertura della manifestazione in difesa della scuola pubblica che domani pomeriggio partirà alle 14 da piazza della Repubblica, invece, non potrebbe essere contenuto in un palloncino: "Difendiamo il tempo pieno, cancelliamo la riforma Moratti. E' tempo di scuola pubblica". Gli organizzatori sono preoccupati per la lunghezza della scritta, che occuperà dieci metri di tessuto, e potrebbe avere difficoltà a passare per le vie del centro (il corteo arriverà a piazza del Popolo passando da via del Tritone, via Sistina, giù per il Pincio). Di parole ne hanno tante, difficile sintetizzare in slogan il malcontento per un decreto che "cancella con un colpo di spugna diritti acquisiti con il tempo, con le battaglie sociali e politiche - si sfoga Francesca Longo, mamma di due bambini - ma non è solo una questione funzionale: i bambini stanno bene a scuola. La Moratti vuole farci credere che la sua riforma faccia bene alla famiglia: ci vede tutti intorno a un tavolo all'ora di pranzo o a fare i compiti il pomeriggio, ma come si fa con questi stipendi? Sono una co.co.co, non ho un posto fisso, di lavori ne dovrò fare due: questo la Moratti lo sa?". La pensano così le decine di mamme che ieri si affollavano nel cortile della scuola elementare Di Donato, parte dell'istituto comprensivo Daniele Manin, all'Esquilino: 900 bambini, di cui 300 stranieri che stanno a scuola dalle 8.30 alle 16.30, cinque giorni la settimana (tranne la scuola media). C'erano anche molte nonne, tra tutte Stefania Sandrelli, che nonna lo è diventata per la quarta volta qualche settimana fa: "Ho quattro nipoti - spiega l'attrice, testimonial della manifestazione - è normale che pensi al loro futuro: oggi sono qui per loro e per tutte le famiglie che potrebbero pagare il prezzo di questa riforma". Una riforma che ha spinto i genitori di due elementari e materne di Primavalle, la Pietro Maffi e la 25 aprile, a occupare da ieri gli edifici scolastici.
Intanto fuori e dentro le scuole si prepara il corteo di sabato: "Sarò in piazza accanto alle famiglie - dichiara l'assessore alla scuola Maria Coscia - è un dovere dell'amministrazione unirsi a una protesta che coinvolge ben 140 mila bambini: oltretutto il momento è delicato, abbiamo saputo in queste ore che gli emendamenti dell'Anci, che avrebbero dovuto essere recepiti nel decreto, non sono ancora stati sottoposti all'attenzione della commissione parlamentare. Questo vuol dire che a oggi non c'è nemmeno la certezza minima garantita da quel documento".
Alla manifestazione di domani sono attese migliaia di persone, famiglie soprattutto, e tantissimi bambini: "Sarà un corteo festoso - dice Cecilia D'Elia, consigliera provinciale e membro del coordinamento - ci saranno degli spezzoni regionali: Bologna in testa, seguita da Roma. Non mancheranno i momenti di gioco: clown, palloncini , ludobus e anche una banda musicale".