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Repubblica: Roma, bufera sulla scuola multietnica che cambia nome

Si chiama "Pisacane" diventerebbe "Makiguchi". Polemiche per la decisione del consiglio d´istituto dell´elementare

19/05/2009
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la Repubblica

Proteste per la decisione di togliere l´intitolazione all´eroe risorgimentale per passare al pedagogista giapponese
PAOLO G. BRERA

ROMA - La scuola elementare più multietnica di Roma ha deciso di cambiare nome: sui marmi bianchi del porticato d´ingresso, l´eroe risorgimentale Carlo Pisacane, morto dopo la temeraria spedizione a Sapri, lascerà il posto all´educatore giapponese Tsunesaburo Makiguchi, fondatore della scuola buddista della Soka Gakkai. Ma la decisione assunta dalla dirigente scolastica, e approvata all´unanimità dal consiglio d´istituto, è stata subito sommersa da una tempesta di proteste.
«È un disegno perseguito negli anni per creare una scuola di soli stranieri e isolare i bambini italiani», s´infuria Flora Arcangeli del Comitato mamme, secondo cui «dirigenti irresponsabili hanno agito con insopportabile arroganza contro la cultura italiana». Alla Pisacane studiano 87 bambini stranieri su cento, e la percentuale è in crescita: bengalesi, cinesi, romeni, polacchi, colombiani, filippini, algerini, egiziani e italiani imparano gomito a gomito «a leggere e scrivere in stampatello e corsivo», e «eseguono le addizioni con 3 numeri», giura un gruppo di genitori in un appello ad altri italiani a iscrivere i loro figli nonostante le continue polemiche.
A febbraio un gruppo di genitori aveva mostrato alla tv i cappellini realizzati con manifesti antisionisti; e a Natale le stesse mamme avevano segnalato al ministro Gelmini il presepe con «donne in burqa e minareto al posto dei re Magi». Proprio per questo la dirigente scolastica, Nunzia Marciano, che ieri si è barricata nel silenzio, avrebbe deciso di cambiare nome alla scuola. Per impedirlo, Fabio Rampelli (Pdl) ha rivolto un appello al prefetto e all´ufficio scolastico regionale, e ha scritto al ministro Gelmini chiedendo «un´indagine negli istituti in tutta Italia». «È uno schiaffo alla nostra grande tradizione pedagogica», protesta Irene Aderenti della Lega ricordando Maria Montessori e Gianni Rodari. Ma per Enrico Fontana (Sinistra) «è semplicemente assurdo ipotizzare un disegno anti italiano».

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