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Repubblica: Riforma bloccata, caos negli asili porte sbarrate per i più piccoli

Dopo l´alt agli ingressi anticipati. Il ministero: via libera a chi compie 3 anni entro febbraio

12/09/2006
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la Repubblica

IL CASO

Le iscrizioni già partite per il piano-Moratti Presto le nuove sezioni chiamate "primavera"
MARINA CAVALLIERI

ROMA - «Un bambino che compie 3 anni entro il 28 febbraio non va buttato fuori dalla scuola, rimandato indietro, c´è una legittima aspettativa delle famiglie che va rispettata. Invito tutti a osservare questo dato anche se dietro l´accoglienza ci deve essere un progetto educativo». Il viceministro alla Pubblica istruzione Mariangela Bastico interviene per sedare il piccolo caos scoppiato nella scuola dell´infanzia dove ci sono bambini che dovevano essere accolti che vengono rimandati a casa, piccoli che hanno ancora il pannolino che nessuno vuole tra i banchi. È quello che accade nella scuola delle riforme mancate, delle sperimentazioni, dei rinvii: nessuno sa bene cosa fare dei nati entro il febbraio 2004, sono i bambini anticipatari in base alla legislazione Moratti che stanno mettendo sotto stress gli istituti impreparati ad accogliere scolari così piccoli.
Il centrosinistra, appena giunto al governo, ha prorogato il regime transitorio per gli ingressi anticipati nella scuola dell´infanzia, una proroga necessaria per realizzare i raccordi con le autonomie locali e poter accogliere e non solo parcheggiare bambini non sempre autonomi tra i 2 e i 3 anni. Ora però molte famiglie sono in difficoltà perché avevano iscritto i loro figli e si vedono chiudere le porte. «Siamo i genitori di un bambino nato nel gennaio 2004», raccontano Paola e Stefano Coppola, «con l´ultima riforma nostro figlio può anticipare l´inizio della scuola dell´infanzia a settembre 2006 anziché gennaio 2007. A febbraio ci è stata confermata l´iscrizione e abbiamo pagato l´anticipo sul servizio mensa. Il primo settembre ci è stato invece comunicato che la scuola in base ad una nota del ministro Fioroni non può più accettare i bambini anticipatari». Se le famiglie vedono deluse le loro aspettative, ci sono maestre che invece tirano un sospiro di sollievo. «L´anno scorso la sperimentazione è andata davvero male, c´erano bambini con il pannolone che non eravamo pronti a gestire, giochi per i bambini certificati solo dai tre anni in su e soldi zero per fare qualsiasi cosa», racconta Lucia Colucci, insegnante a Torino. «Non aveva senso continuare».
L´anticipo nella scuola d´infanzia coinvolge circa sessantamila bambini, ma in un paese come l´Italia dove gli asili nido coprono solo il 9 per cento della richiesta, portare i piccoli a scuola è sempre più una necessità. «Noi siamo contrari all´anticipo che la Moratti aveva proposto perché mette nella stessa classe bambini di età differenti, rischia di essere un parcheggio e non l´inizio di un progetto educativo», dice il viceministro Bastico. «Abbiamo fatto un accordo che sancisce il blocco degli anticipi ma è chiaro che come per altre norme questo è un anno-ponte. Ho inviato una nota ai dirigenti regionali per spiegare che vanno accolti i bambini che compiranno 3 anni entro il febbraio 2006». L´accoglienza però deve avvenire a determinate condizioni. «Il collegio dei docenti deve aver deliberato l´anticipo e fatto un progetto educativo, ci deve essere poi un´intesa tra la scuola e il comune di riferimento, chiediamo anche che le classi abbiamo un numero di bambini compatibili con il fatto che ci sono degli anticipatari». Queste le indicazioni per l´inizio dell´anno ma il viceministro annuncia anche un progetto: «C´è un´ipotesi per costruire un´offerta a cavallo tra il nido e la scuola d´infanzia, "classi primavera" per bambini di 2-3 anni, potrebbe essere una norma che anticipiamo nella Finanziaria d´intesa con il ministero del Welfare».


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