Repubblica-Riforma, assedio alla Moratti in piazza contro il decreto
Riforma, assedio alla Moratti in piazza contro il decreto "Al pomeriggio l'aula diventa solo un parcheggio" "Si tagliano le ore di lezione e manca la copertura finanziaria" I ...
Riforma, assedio alla Moratti in piazza contro il decreto
"Al pomeriggio l'aula diventa solo un parcheggio"
"Si tagliano le ore di lezione e manca la copertura finanziaria"
I sindacati impugnano la circolare del ministro sulle iscrizioni. "È illegale"
La manifestazione di domani a Roma vedrà sfilare assieme decine di sigle nazionali
Un dubbio anche nella maggioranza: se la legge non passa entro settembre che accadrà?
MARINA CAVALLIERI
ROMA - Dalla contestazione della circolare alla messa in discussione del decreto fino al blocco della riforma. Quello che sembrava un fatto burocratico è diventata una questione politica e ora l'opposizione è partita all'attacco per l'ultimo scontro sulla scuola della Moratti. I sindacati scolastici della Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di dare mandato ai propri uffici legali di impugnare la circolare che detta le regole sulle iscrizioni, ci sono elementi di illegittimità, dicono, per cui può essere inficiata e quindi si può bloccare il tentativo del ministro di anticipare la riforma.
La contestazione nella scuola è un'onda che cresce, si è partiti dalle accuse alla Moratti di scavalcare il Parlamento, si è arrivati ai bambini con i cartelli nelle aule in difesa del tempo pieno. Se l'onda sarà una piena si vedrà domani giorno della manifestazione nazionale contro la riforma.
"È una circolare illegittima, si chiede ai genitori d'iscriversi ad una scuola che non c'è, senza decreti attuativi e copertura finanziaria ma il fatto più grave è che ci sono almeno tre ore d'insegnamento in meno", dice Enrico Panini, segretario della Cgil-scuola. "Attualmente le ore di insegnamento, suddivise tra le varie materie, sono decise per legge", aggiunge Massimo Di Menna, segretario Uil-scuola. "Il monte ore complessivo è di 30 ore settimanali. La circolare fissa un monte di 27 ore di insegnamento. In questo modo con una semplice circolare si supera la legge e si riduce il tempo scuola che tra l'altro verrebbe in parte determinato dai genitori, senza che ciò sia previsto da nessuna legge".
E poi c'è un altro pasticcio: il decreto (ovvero la legge delega per il riordino del primo ciclo di studi comprensivo di elementari e medie) all'esame delle commissioni parlamentari non contiene le richieste dell'Anci sul tempo pieno, formalmente accettate dal governo ma non formalizzate nel testo così si rischia che il Consiglio dei ministri approvi un decreto che non è quello concordato con le parti sociali.
Sviste, vie legali e cortei di piazza. La scuola è sotto assedio. Sabato 17, dalle ore 14, a piazza della Repubblica a Roma, ci sarà la manifestazione nazionale unitaria per il ritiro del decreto Moratti e la difesa della scuola pubblica. È indetta da decine di coordinamenti e comitati nazionali che vedono l'adesione di Cesp, Cgd, Cidi, Legambiente Scuola, Cobas, Cgil Scuola, Cisl Scuola, Rifondazione Comunista, e Verdi. "Il primo decreto attuativo avrebbe un effetto devastante sulla scuola pubblica: riduzione del tempo scuola e cancellazione del tempo pieno, trasformazione della scuola dell'infanzia a parcheggio", fanno sapere dal Coordinamento in difesa del tempo scuola. "La frammentazione dell'orario è una frantumazione del progetto educativo", dice Daniela Colturani della Cisl-scuola. "Con questa riforma la scuola è quella del mattino, il pomeriggio come nei villaggi c'è solo un po' d'animazione".
Dice Mario Mauro, responsabile scuola e università di Forza Italia: "Capisco perché l'opposizione si sta mobilitando, se questo decreto non parte a settembre si mette in pericolo l'intera riforma".