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Repubblica: Ricercatori under 40 ai più bravi una "dote"

I 160 prescelti avranno ciascuno mezzo milione di euro

07/12/2007
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la Repubblica

A giudicare gli studiosi sarà una commissione di coetanei italiani e stranieri
MARIO REGGIO

ROMA - Ottantuno milioni di euro da assegnare ai ricercatori under 40 i cui progetti verranno scelti da una commissione formata da dieci scienziati, anch´essi con meno di 40 anni, per metà italiani e per l´altra metà stranieri. Ogni ricercatore prescelto avrà una dote di mezzo milione di euro, sceglierà la struttura di ricerca dove lavorare e l´équipe che lo aiuterà nella ricerca. Durata tre anni, e alla selezione potranno partecipare anche i "precari". I 160 "fortunati" saranno valutati esclusivamente in base al merito, quindi all´impact factor, vale a dire gli studi già prodotti e pubblicati su riviste scientifiche internazionali. I fondi sono messi a disposizione per metà dal ministero della Salute e per metà dal ministero dell´Università e della Ricerca.
La strada, che finalmente riguarda i giovani ricercatori e pone come unico criterio quello della meritocrazia, è scritta nella Finanziaria 2008. Grazie a due emendamenti approvati in Senato, infatti, a disposizione dei giovani scienziati ci saranno, a partire dal prossimo anno, fondi per 81 milioni di euro.
Due emendamenti proposti dal presidente della commissione Sanità del Senato Ignazio Marino che ieri, in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche il Nobel Rita Levi Montalcini e la presidente della commissione Istruzione del Senato Vittoria Franco, ha appunto sottolineato «l´impegno» di Palazzo Madama per la ricerca e i giovani scienziati. Rispetto alla Finanziaria del 2007, ha spiegato Marino, i fondi per gli scienziati sotto i 40 anni passano a 81 milioni di euro rispetto ai 17 previsti per il 2007. Inoltre, ogni ricercatore, anche se precario, potrà proporre il proprio progetto: «Sarà giudicato - assicura Marino - solo in base al merito. In pratica, non abbiamo inventato nulla di nuovo, perché la meritocrazia, che finalmente viene così introdotta anche da noi, è il criterio di base in tutto il mondo per l´attribuzione delle risorse a coloro che sono davvero i migliori. E soprattutto giovani, perché oggi l´età media dei ricercatori italiani è di 57, mentre per i capi dipartimento del Cnr è di 68».
Entusiasta Rita Levi Montalcini: «Per la Ricerca in Italia è un momento rivoluzionario, perché finalmente, si dà spazio al merito» e non più ai criteri della «appartenenza a gruppi di potere o della "vicinanza" ai baroni delle università. Per me - ha commentato il Nobel - è un privilegio, avendo quasi un secolo di vita, essere qui per vedere l´inizio di un periodo nuovo».


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