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Repubblica-Ricercatori, l'alleanza del Sud

UNIVERSITÀ E SCUOLA Lecce, Foggia e il capoluogo nel patto siglato a Potenza con le Università di Cosenza, Napoli, Salerno e della Basilicata Ricercatori, l'alleanza del Sud ...

15/10/2004
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la Repubblica

UNIVERSITÀ E SCUOLA
Lecce, Foggia e il capoluogo nel patto siglato a Potenza con le Università di Cosenza, Napoli, Salerno e della Basilicata
Ricercatori, l'alleanza del Sud
E a Bari la facoltà di Lettere contro il rettore: "Disertiamo"
Per ora nessuno sciopero ma verrà boicottata la Confe-renza di Ateneo
Oggi nel centro salentino un corteo fino in piazza Sant' Oronzo
ILARIA FICARELLA


La grande alleanza del Sud. I ricercatori delle Università del Mezzogiorno si sono ritrovati ieri a Potenza per tracciare una linea unica d'azione contro il disegno di legge del ministro Moratti che riforma lo stato giuridico dei docenti universitari. Bari, Lecce e Foggia hanno aderito al coordinamento messo in piedi assieme alle Università di Napoli, Salerno, Cosenza e Potenza. Il primo obiettivo è la sincronia. "Finora ognuno di noi ha usato tempi e modi diversi per protestare ? dice Giuseppe Carbonara, ricercatore della facoltà di Farmacia di Bari ? d'ora in avanti agiremo coordinando costantemente le iniziative". L'ultimo traguardo potrebbe essere il blocco totale dell'intero sistema accademico meridionale. "Lavoreremo per far sentire la nostra voce ? spiega Carbonara ? ma di fronte a un definitivo rifiuto, il blocco risulterà l'extrema ratio". La neonata alleanza comincia, intanto, già a dare i primi frutti. Sarà la "Federico II" di Napoli a organizzare la prima assemblea plenaria, che si svolgerà mercoledì prossimo, 20 ottobre. Seguirà, venerdì, Potenza, con una manifestazione cittadina "che avrà lo scopo ? dice Paolo Fanti, ricercatore dell'Università della Basilicata ? di far uscire la protesta dagli Atenei e di portarla fra la gente, per ottenere un effetto di amplificazione che ci faccia superare le secche del dibattito anti o filogovernativo".
E a Bari prosegue il dibattito fra le facoltà dell'Ateneo. Ieri si è svolto il consiglio di facoltà a Lettere. Ricercatori, professori, dottorandi, assegnisti e studenti hanno deciso di non scioperare. Per ora. Ma di "disertare" la Conferenza di Ateneo. Lettere dunque scende in campo contro il ddl Moratti. Ma anche contro il silenzio prolungato del Rettorato barese. E, perciò, la facoltà ha deciso di non partecipare all'atteso appuntamento istituzionale (una Conferenza di Ateneo non si teneva a Bari da oltre dieci anni) che si svolgerà dal 20 al 22 ottobre. "Il ritualismo astratto di cui è pervaso il programma della Conferenza ? spiegano i componenti del consiglio di facoltà ? cozza terribilmente con l'assai concreta situazione di disagio in cui tutta la classe docente dell'Università sta vivendo". Non ci sarà, dunque, l'atteso blocco delle attività accademiche a Lettere. Se ne discuterà ancora il 20 ottobre, giorno in cui avrà inizio la Conferenza di Ateneo. Soltanto allora, i ricercatori di Lettere, assieme ai professori, ai dottorandi e agli studenti, decideranno se e quale forma di protesta attuare.
E, mentre il rettore dell'Università di Bari, Giovanni Girone, ancora tace di fronte al dilagare della protesta, ieri Salvatore Marzano, rettore del Politecnico barese, nell'ambito della Crui (la conferenza dei rettori delle Università italiane che si è svolta a Roma), ha dichiarato la totale adesione alla protesta contro la riforma dello stato giuridico dei professori universitari. Dopo le nette prese di posizione delle facoltà di Scienze e di Agraria, e mentre si è in vista di ulteriori azioni di lotta da parte di altre facoltà scientifiche baresi, il Rettorato del Politecnico si allinea ad altre 34 Università italiane e dice "no" alla riforma. Intanto, all'Ateneo, il coordinamento dei ricercatori in lotta cercherà questo pomeriggio di "dare la sveglia" ai colleghi delle facoltà umanistiche. Si svolgerà, infatti, nell'aula delle lauree di Giurisprudenza (alle 16) un'assemblea generale alla quale sono stati invitati anche i ricercatori di Lingue, Economia e di tutta l'area di Scienze della Formazione. All'incontro parteciperanno anche delegati del Politecnico, rappresentanti dell'Adi (l'Associazione dei dottorandi che un gruppo sta cercando di ricostituire a Bari) e dell'Udu. Saranno i ricercatori di Scienze Politiche (i primi dell'Ateneo a proporre e far votare in consiglio di facoltà una mozione contro il disegno di legge) e di Giurisprudenza (i primi a promuovere il blocco delle attività accademiche) a enumerare i punti della riforma da considerare inaccettabili e a sollecitare una presa di posizione da parte dei colleghi. Dalla riunione di oggi i ricercatori vogliono uscire con un ordine del giorno da presentare alla Conferenza di Ateneo. Da Scienze Politiche arriva poi un'ulteriore mossa di rottura. Nel prossimo consiglio di facoltà, che si terrà fra due settimane, sarà presentata una mozione per sospendere le lezioni, ma non gli esami e le sessioni di laurea (previste per la prima settimana di novembre).
È prevista per questa mattina, invece, la manifestazione dei ricercatori di Lecce. Che scenderanno in strada (dall'Ateneo fino a piazza Sant'Oronzo), sostenuti da una delegazione dei Democratici di sinistra salentini, che intende così dare una risposta alle affermazioni "offensive" degli esponenti di Alleanza nazionale, contro la decisione del rettore Oronzo Limone di bloccare l'Università.


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