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Repubblica-Rettori, ultimatum al governo "Taglieremo i corsi di laurea"

Appello al Parlamento perché modifichi la Finanziaria: "Salvate l'università dal crac". Tra le possibili proteste, anche il blocco delle lezioni Rettori, ultimatum al governo "Taglieremo i...

11/10/2003
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la Repubblica

Appello al Parlamento perché modifichi la Finanziaria: "Salvate l'università dal crac". Tra le possibili proteste, anche il blocco delle lezioni
Rettori, ultimatum al governo "Taglieremo i corsi di laurea"
Mercoledì prossimo vertice della maggioranza per sbloccare la vertenza
Sì alla valutazione degli atenei ma solo se ci saranno investimenti adeguati
MARIO REGGIO


ROMA - Riduzione dei corsi di laurea. Blocco della didattica nelle grandi università. I rettori dei 77 atenei pubblici e privati sperano che il governo torni sui suoi passi, ma si preparano al peggio. Anche a proteste clamorose. La Conferenza dei rettori ha escluso il blocco dei corsi di laurea per non danneggiare gli studenti, ma in molti atenei la tensione sale giorno dopo giorno. Ed in alcuni, specie nelle maxiuniversità, la situazione potrebbe sfuggire dalle mani dei "magnifici".
"Non faremo annunci, agiremo", ha dichiarato nei giorni scorsi il presidente della Crui Piero Tosi. Molti atenei hanno già bloccato gli aumenti di stipendio, ridotto i servizi agli studenti, congelato i programmi di ricerca. Ma c'è chi si dice pronto a mandare segnali ancora più forti, come il taglio dei corsi di laurea e il blocco delle lezioni. Ieri, la Conferenza dei rettori, ha approvato all'unanimità una mozione che boccia senza mezzi termini la Finanziaria e chiede al Parlamento di modificarla in tempo utile. Ma il tempo stringe e la presa di posizione di ieri potrebbe essere l'ultimo avviso alla Moratti e a Tremonti.
"Lo Stato che decide di investire sappia che l'università è pronta a farsi valutare - commenta il presidente della Crui, Piero Tosi - auspichiamo che ci sia una politica d'investimenti e di controllo sull'attività degli atenei, ma l'una non può prescindere dall'altra. Ho ancora fiducia che Parlamento e governo capiscano che salvare le università vuol dire puntare allo sviluppo del Paese".
Cosa chiedono i rettori? In primo luogo la rimozione del blocco delle assunzioni in previsione delle migliaia di docenti che nei prossimi cinque anni andranno in pensione. Poi l'aumento del Fondo ordinario di funzionamento partendo dal miliardo di euro chiesto dalla Moratti a Tremonti. Il recupero di 234 milioni di euro sottratti all'edilizia universitaria e un significativo incremento delle risorse destinate alle università non statali.
Cosa farà la maggioranza? Mercoledì prossimo si terrà il vertice dei responsabili università del centro-destra per affrontare lo spinoso problema. "Siamo molto preoccupati - afferma il responsabile di Forza Italia Mario Walter Mauro - vorremmo modificare l'orientamento che è prevalso nella Finanziaria ma non sarà facile. Emendamenti nel cassetto ce l'abbiamo un po' tutti, ma è meglio riprendere il filo del discorso perché siamo alle prese con un'urgenza speciale". Anche Giuseppe Valditara, responsabile scuola e università di Alleanza Nazionale, si dice pronto a chiedere modifiche: "Il blocco prolungato delle assunzioni è paralizzante, non c'è dubbio che servono più soldi, magari attraverso una tassa sui consumi voluttuari. Credo che Tremonti sia disponibile a discutere".
Meno possibilista il ministro e docente Rocco Buttiglione: "La Crui deve capire che lo Stato non può pagare gli aumenti di stipendio mentre gli atenei mettono a concorso le cattedre. Serve un monitoraggio rigoroso della spesa e sanzioni alle università che non rispettano i parametri e i vincoli finanziari".


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