Repubblica-Raffaele Iosa,:Separare i bravi dai somari un inutile salto nel passato
L'INTERVISTA Raffaele Iosa, ispettore scolastico, esperto di sistemi educativi "Separare i bravi dai somari un inutile salto nel passato" Il rischio è anche quello di acuire differenze soc...
L'INTERVISTA
Raffaele Iosa, ispettore scolastico, esperto di sistemi educativi
"Separare i bravi dai somari un inutile salto nel passato"
Il rischio è anche quello di acuire differenze sociali e creare eserciti di disadattati
MARINA CAVALLIERI
ROMA - "Siamo al darwinismo, questa è ideologia pura, la questione dell'intelligenza nel dibattito pedagogico è superata da tempo". Raffaele Iosa, ispettore scolastico, esperto di sistemi educativi e di questioni d'integrazione dei bambini "diversi" boccia la proposta inglese e accusa: "Così si finisce col dividere i bravi da un lato e i somari dall'altra, quando tutte le politiche educative negli ultimi anni sono andate nel senso opposto".
Cosa c'è di così sbagliato nella riforma inglese?
"Alla base c'è un concetto "produttivo" dell'intelligenza: è bravo chi sa meglio le tabelline, chi va bene a scuola. Ma è una nozione sorpassata, oggi si considera l'intelligenza in una visione d'insieme, è la maturità, il senso di responsabilità, il rapporto con gli altri. I ragazzi è anche giusto dividerli ad un certo punto ma secondo i talenti, le attitudini. Ma questa teoria non é nuova in Inghilterra".
C'erano già state proposte analoghe?
"Negli anni 80 si diffuse uno studio sul quoziente d'intelligenza dove si prospettava una simile organizzazione del sistema scolastico, allora fu accettato malissimo dai professori inglesi che lo considerarono quasi nazista".
E in Italia?
"Si va in un'altra direzione. Posso citare un recente studio di Renzo Vianello, docente di Psicologia, è stato fatto comparando l'intelligenza dei ragazzi down italiani, che non sono in classi speciali, con i tedeschi che invece stanno in classi differenziali. Gli italiani hanno un quoziente superiore ai tedeschi del 30 per cento e il merito non è tanto degli insegnanti ma dei compagni, è il contatto con i compagni di classe che li stimola. Questo è un esempio limite ma da noi nessuno sosterrebbe che ragazzi d'intelligenza e rendimento diversi devono stare divisi. E' un principio pericoloso, anche perché qualcuno deve decidere chi è eccellente e chi no e, si sa, nell'intelligenza scolastica conta molto l'estrazione sociale, l'ambiente, così si rischia di acuire le differenze sociali".
Da noi è possibile dare la maturità a qualunque età?
"Ci sono accelerazioni che il sistema prevede, ma non mi preoccuperei di abbattere i paletti. Forse è meglio un tredicenne che si annoia in classe per troppa intelligenza che un quindicenne bravo ma disagiato all'università".
Passerà questa riforma?
"Non so, la scuola inglese ha molti problemi, dietro c'è anche la crisi del tessuto familiare, certo però non è una semplice bizzarria".