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Repubblica-Quant'è caro tornare in classe uno studente costa 621 euro

SPORTELLO SCUOLA Le associazioni dei consumatori: ecco la cifra media che spende una famiglia per mandare un figlio a scuola tra libri e altro Quant'è caro tornare in classe uno stud...

12/09/2005
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la Repubblica

SPORTELLO SCUOLA
Le associazioni dei consumatori: ecco la cifra media che spende una famiglia per mandare un figlio a scuola tra libri e altro
Quant'è caro tornare in classe uno studente costa 621 euro
L'aumento rispetto al 2004 sfiora i 40 euro, anche nella grande distribuzione. Dove però si risparmia rispetto ai negozi
BIANCA DE FAZIO


Una stangata da 621 euro quella che s'è abbattuta in questi giorni sulle famiglie napoletane. 621 euro è il costo iniziale per mandare un figlio a scuola. Una spesa che si moltiplica per oltre 800 mila studenti, in Campania. Tutti richiamati in classe proprio questa settimana, al più tardi entro giovedì.
Una cifra che comprende libri di testo e corredo scolastico, ma cresce ulteriormente se si conteggiano anche i soldi per i trasporti (un pulmino non costa meno di 60 euro al mese, e l'abbonamento ai bus è aumentato del 17 per cento). E solo facendo riferimento ai 621 euro iniziali, l'aumento, rispetto all'anno scorso, sfiora i 40 euro. A fare i conti in tasca alle nostre famiglie sono state le associazioni di consumatori (Federconsumatori, Adoc, Codacons e Adusbef) che hanno calcolato quanto si dovrà sborsare per mandare un figlio a scuola. Quei 621 euro rappresentano, si badi bene, una media. Può avere una batosta ben maggiore chi si lascia andare, chi non ha un ferreo controllo sui desideri dei bambini. Chi, in particolare, spesso per fare prima, si ferma alla cartoleria sotto casa. Nei supermercati il risparmio è sensibile. Ma a Napoli la grande distribuzione è concentrata in periferia: un dettaglio che condanna i più alla batosta. E non solo per il corredo scolastico, ma anche per i libri. Se si spenderanno per i testi 289 euro (nel 2004 erano 275) con un aumento medio del 5 per cento rispetto all'anno scorso, un risparmio del 15 per cento potrebbe aversi prenotando i volumi nei supermercati Coop.
Sugli scaffali della grande distribuzione anche il corredo scolastico costa meno, nonostante i supermercati non siano stati esenti dai rincari. Prendiamo gli astucci completi di penne e matite colorate: l'aumento, rispetto all'anno scorso, è stato del 20 per cento, del 21 per cento per i diari, del 7 per i quaderni, del 10 per cento per gli zaini di marca, del 15 per gli zaini non griffati, del 4 per cento per una confezione da 12 pastelli. Percentuali a due cifre, eppure la grande distribuzione resta più conveniente.
In cartoleria - secondo l'indagine delle associazioni dei consumatori - un astuccio pieno costa in media 22 euro, contro i 17.90 dei supermercati; il diario costa 11.90 euro contro i 9.90 dei supermercati. E si risparmiano 50 centesimi su ogni quaderno: 1.60 euro nella grande distribuzione, 2 euro e 10 in cartoleria, mentre uno zaino di marca costa nella piccola bottega 6 euro in più e quello più ordinario ben 10 euro in più che al supermercato. Per non parlare dei grembiulini. Qui le differenze tra supermercati e negozi più piccoli sono decisamente incolmabili: nei primi un grembiulino per un piccolo dell'asilo costa 12.90 euro, nei secondi si arriva a 23.90; idem per i grembiuli da scuola elementare, che vanno dai 14.90 dei supermercati ai 25.90 dei negozi di quartiere. A conti fatti, per il corredo scolastico le famiglie spenderanno 332 euro (22 in più rispetto allo scorso anno).
Certo risparmiare si può. Ma solo sui corredi scolastici, non inseguendo le mode (eppure acquistando prodotti di identica qualità). O accettando le offerte dei kit a prezzo fisso. O ancora evitando scorte che, all'apparenza convenienti (ad esempio quelle di quaderni), impediscono di acquistare quelle stesse merci, tra qualche settimana, a prezzi decisamente inferiori. Mentre la stangata che riguarda i libri è ben difficile da aggirare: anche l'usato, che consente risparmi fino al 40 per cento, non è più a portata di mano. Non solo perché gli editori cambiano, ad hoc, le edizioni dei libri, ma anche perché le novità introdotte dalle riforme si riflettono sui testi e rendono impossibile usare quelli degli anni appena precedenti. Se fino a due anni fa su una lista di 15 libri se ne potevano trovare almeno 10 sul mercato dell'usato, ora - tra nuove edizioni e testi aggiornati ai nuovi programmi - ci si può procurare nel migliore dei casi 3 o 4 libri usati. La scappatoia, tranne che per i libri di esercizi, è l'acquisto collettivo (un volume ogni 2 o 3 compagni di classe), possibile specie per i testi delle discipline orali, purchè gli studenti si impegnino a passarseli.


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