Repubblica-Proteste e risate con Zelig Ottomila contro la Moratti
Proteste e risate con Zelig Ottomila contro la Moratti "Una serata così vale più di mille dibattiti per difendere tempo pieno e accoglienza" Al Mazdapalace studenti, professori ...
Proteste e risate con Zelig Ottomila contro la Moratti
"Una serata così vale più di mille dibattiti per difendere tempo pieno e accoglienza"
Al Mazdapalace studenti, professori e genitori con Bisio e gli altri: questa riforma non ci piace
CATERINA PASOLINI
Una risata vi seppellirà, dicevano gli anarchici dell'Ottocento. E ieri sera a cercare di seppellire la riforma Moratti, con le armi affilate dell'ironia e del sorriso, si sono messi di impegno i comici usciti dallo Zelig. In un Mazdapalace affollato da più di ottomila persone, non solo da studenti in libera uscita ma professori preoccupati e genitori con figli più piccoli al seguito, si sono esibiti da Claudio Bisio a Bebo Storti, da Antonio Cornacchione a Leonardo Manera il maniaco del "fluooro", da Angela Finocchiaro a Lella Costa .
Tutti sul palco, con intermezzi musicali del bluesman Fabio Treves, di Mauro Pagani e della tribù vocale Patchwork, tra impegno e allegria "perché siamo cittadini e anche genitori preoccupati, anche se in fondo una cosa buona suo malgrado la Moratti l'ha prodotta: ha fatto tornare a tutti la voglia di discutere e impegnarsi per salvare la scuola pubblica", ha detto Bisio, che ha due figli alle elementari, prima di passare la parola a Bebo Storti e Michele Sarti mentre poco dopo Alberto Patrucco davanti alla folla ha commentato: "Vi vedo belli esuberanti, come disse la Moratti agli insegnanti".
La serata chiamata "Scuola pubblica mon amour", organizzata dal Comitato Retescuole, è stata un nuovo successo del movimento che, nello scorso inverno, ha portato 40mila persone in piazza a protestare contro la Riforma Moratti, e che ha indetto per oggi una manifestazione in tutte le città italiane. Un modo per festeggiarsi, "per ridere quando non ci resta che piangere".
Ieri sera la decisione di chi da mesi si batte per "una scuola pubblica, del tempo pieno e dell'accoglienza", è stata all'insegna dell'impegno spensierato, della leggerezza ironica e tagliente capace a volte di pesare più di un comizio politico o di mille dibattiti. Sul palco soltanto gli artisti a proporre pezzi ironici o satirici di pochi minuti sulla scuola, con Bisio e Lella Costa a fare da collante con letture ed interventi e Gino e Michele a dare una mano con i testi. Tra le risate dolci e amare di chi teme una "scuola pubblica sempre più povera, con ore e professori dimezzati".