Repubblica: Proposta choc della Turco "Nas a scuola contro la droga"
L´associazione genitori: pensiamo invece a informare i giovani
Il ministro dopo la morte d´un ragazzo a scuola a Milano: la mia non è un´idea sciocca,
La titolare della Salute: " Dobbiamo far finta di nulla o mettere le mani nel problema? Circolano tutti i tipi di sostanze"
L´assessore veneto all´Istruzione, An: intervento tardivo ma utile, da tempo ipotizziamo l´uso di cani antidroga
ROMA - Ispezioni dei Nas a tappeto nelle scuole di tutta Italia: questa è la proposta che il ministro della salute Livia Turco sottoporrà al suo collega di governo Giuseppe Fioroni, titolare del dicastero dell´istruzione.
Livia Turco ha annunciato la proposta ieri mattina a Milano come una delle strade per arginare l´allarme droga, soprattutto per quanto riguarda lo spaccio tra gli studenti di licei e istituti tecnici italiani. Allarme che desta sempre più preoccupazione dopo che lo scorso 16 maggio un ragazzo di 15 anni è morto in classe per un malore: all´intervallo avrebbe fumato con alcuni compagni uno spinello nel quale si teme sia stata inserita una sostanza altamente tossica.
Allarme sorto anche per la vicenda del preside di un liceo di Torino che, con una lettera, ha chiesto ai carabinieri di fare un sopralluogo nella scuola: alcuni dei suoi alunni erano stati male e temeva facessero uso di sostanze stupefacenti. Timori fondati, perché durante il blitz un ragazzo è stato "beccato" mentre si preparava uno spinello e in un sottoscala sono state trovate cinque dosi di hashish. «Proporrò al ministro Fioroni un´attività ispettiva dei Nas nelle scuole», dice convinta Livia Turco prima di lasciare il Tetro Nuovo di Milano, al temine delle celebrazioni per l´80esimo anniversario dell´Avis.
«Ci ho pensato un po´ e credo sia utile un´ispezione a tappeto dei Nas», ripete sottolineando la necessità di un coordinamento con il collega dell´Istruzione. Anche perché per tutelare i ragazzi «in preda alle sostanze stupefacenti», non di rado tagliate con sostanze altamente nocive, c´è anche «un lavoro educativo da fare ed è la cosa più faticosa ma è fondamentale». E poi è necessario «combattere i trafficanti. Abbiamo una legge severissima che colpisce il consumo, ma ciò non serve a nulla. Bisogna, invece, colpire duramente il traffico. E´ quello che abbiamo intenzione di fare».
Quindi per rispondere all´allarme droga nelle scuole e tra gli adolescenti è fondamentale, come pare dalle parole del ministro, agire su più piani. Accanto al Governo, «le forze dell´ordine - prosegue - facciano fino in fondo la loro parte» così come i presidi, gli insegnanti e i genitori. «Non è più tollerabile questa diffusione capillare delle sostanze stupefacenti, non possiamo lasciare i nostri ragazzi in preda alle varie droghe. Il mio appello è l´assunzione di responsabilità da parte di tutti». E ancora il ministro della Salute torna a constatare che «la normativa in vigore sulle dipendenze è molto dura nei confronti degli stupefacenti, ma purtroppo risulta inefficace».
«Quindi - conclude - ciascuno deve fare la sua parte e nello stesso tempo è necessario cambiare questa normativa che voleva tanto essere severa e che, in realtà, ha dato scarsi risultati. La mia non è una proposta sciocca. Pongo una domanda che mi sta a cuore. Nelle scuole circolano tutti i tipi di droghe, dobbiamo far finta di nulla o metterci le mani dentro? Il ministro della Salute mette a disposizione quello che ha: medici, psicologi, campagne di informazione, ma anche i Nas. Discutiamone. Intanto, entro il prossimo mese, farò di tutto perché il consiglio dei ministri approvi il nuovo testo di legge che abroghi la Fini-Giovanardi».
Le parole del ministro Turco hanno infuso coraggio all´assessore veneto alla scuola: «Da tempo abbiamo ipotizzato l´uso di cani antidroga nelle scuole per contrastare il dilagare delle sostanze stupefacenti - afferma Elena Donazzan di Alleanza Nazionale - l´intervento del ministro è tardivo ma utile». Paolo Cento, senatore del gruppo Verde, sottosegretario all´Economia, condanna l´idea di trasformare «le scuole in una sorta di stato di polizia». Contraria anche l´Unione Italiana Genitori: «Siamo contrari all´intervento dei Nas nelle scuole, favorevoli al controllo del territorio e all´informazione ai giovani sui danni che provocano le sostanze stupefacenti».