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Repubblica-"Prof, migliaia di posti a rischio" tagli nelle scuole, è subito guerra

La Moratti alle prese con la definizione degli organici per il prossimo anno. Scontro con i sindacati "Prof, migliaia di posti a rischio" tagli nelle scuole, è subito guerra GIANCARLO MOLA ...

18/03/2004
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la Repubblica

La Moratti alle prese con la definizione degli organici per il prossimo anno. Scontro con i sindacati
"Prof, migliaia di posti a rischio" tagli nelle scuole, è subito guerra

GIANCARLO MOLA

ROMA - Gli insegnanti devono essere tagliati, impone il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. I docenti devono aumentare, reclamano le famiglie che chiedono di approfittare del tempo pieno e delle iscrizioni anticipate. Sta tutto qui, il paradosso che in queste settimane il ministro dell'Istruzione è chiamato a gestire. E che getta un'ombra sull'anno scolastico che si aprirà a settembre. Letizia Moratti è alle prese infatti con la circolare per la definizione degli organici per il 2004-2005. Un provvedimento che ha già scatenato lo scontro con i sindacati e messo in allarme i dirigenti scolastici.
La battaglia si gioca sui conti. Che rischiano di non tornare. Nell'ultima riunione con i sindacati il ministro ha infatti messo sul tavolo il suo piano di tagli: 2.303 docenti nella scuola elementare, 591 nella media, 2.901 nella superiore. Se si sommano anche gli 800 insegnanti di sostegno in meno, fa quasi 6.600 cattedre perse. In buona parte compensate, calcola Moratti, con i 219 posti in più nella scuola dell'infanzia e con i 2.250 recuperati per organizzare l'anno anticipato nella materna e nell'elementare. Il tutto è poi giustificato con la razionalizzazione dell'orario di lavoro ma soprattutto con il calo degli alunni.
Le cifre del ministro lasciano però perplessi i sindacati. "Ci vuole far credere che si sta evitando il taglio di 12mila insegnanti imposto dalla finanziaria. In realtà la sforbiciata sarà ben peggiore: ai posti soppressi bisogna sommare quelli che mancheranno per il tempo pieno e prolungato. Le domande sono in crescita fortissima, al Nord si arriva al 15-25% in più. Con gli organici proposti, la Moratti non potrà garantire il servizio che in tv ha solennemente promesso", spiega Enrico Panini, segretario della Cgil scuola.
Stesso malcontento si respira alla Cisl. Dice il responsabile scuola Daniela Colturani: "È un'operazione creativa ma effimera. Anche sul fronte degli anticipi scolastici siamo di fronte a un boom di richieste che dovranno essere soddisfatte. A settembre il ministro si troverà in difficoltà e dovrà correre ai ripari. Ma lo farà ricorrendo ancora una volta al lavoro precario. Un pasticcio, insomma".
Il problema rischia poi di ingigantirsi a livello locale. I tagli non sono mai proporzionali al calo degli alunni. E trasferire insegnanti da un'area all'altra è spesso impossibile: le province con una flessione sensibile di iscritti conserveranno organici abbondanti, quelle che invece registrano aumenti si troveranno in enormi difficoltà. Non a caso le regioni più colpite dalla scure - la Sardegna con 431 posti in meno, la Puglia con oltre 600 docenti tagliati, l'Emilia Romagna con 347 insegnanti in meno e 3.000 alunni in più - sono sul piede di guerra.
Il confronto si annuncia duro. E avvelenato. La vertenza si incrocia infatti con l'immissione in ruolo dei professori di religione. Il concorso si terrà il 21 e 22 aprile. Si parla di 16mila assunzioni (il 70% dei 23mila insegnanti oggi al lavoro su incarico delle curie). La miscela tra le due questioni, in tempi di scontro, rischia di diventare esplosiva.


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