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Repubblica: Prodi: a scuola torna il tempo pieno

"Pronto un ddl per ripristinare la norma abrogata dalla Moratti"

01/04/2007
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la Repubblica

Il premier: un modello educativo indispensabile per non lasciare il compito formativo alla tv babysitter. Il viceministro Bastico: in arrivo mille docenti in più

SALVO INTRAVAIA

ROMA - Abolito dalla Moratti tre anni fa, ritorna il tempo pieno alla scuola elementare. Lo ha annunciato ieri mattina lo stesso premier Romano Prodi durante un incontro a San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna, con una delegazione di insegnanti, genitori e bambini delle scuole elementari cittadine che hanno partecipato ad un sit-in in difesa del tempo pieno. «Stiamo per presentare un disegno di legge intitolato "Norme urgenti in materia di istruzione" che avrà la precedenza nel cammino legislativo – ha spiegato Prodi – per il ripristino della norma abrogata dalla Moratti sul tempo pieno, come modello educativo, e lo mettiamo in procedura accelerata». Una dichiarazione che contribuirà a rasserenare gli animi particolarmente agitati in queste settimane per via dei tagli agli organici imposti dalla Finanziaria. Le proteste più vibranti sono arrivate soprattutto dalle regioni settentrionali dove il numero di alunni è in crescita e dove ormai da decenni il tempo pieno (40 ore settimanali al posto delle 30 del tempo normale) costituisce un modello di riferimento per bambini e genitori.
In attesa che il disegno di legge faccia il proprio cammino parlamentare, saranno «mille i docenti in più per il tempo pieno nella scuola primaria e nella scuola dell´infanzia», spiega il Presidente del consiglio, che aggiunge: «Ritengo che la lunga presenza a scuola, oltre che un fatto di qualità sia un´occasione in più che deve essere data alle famiglie, ma anche e soprattutto un modello educativo indispensabile per non rischiare di essere educati soltanto dalla tv-babysitter». Ad accompagnare Prodi, ieri, c´era il vice ministro della Pubblica istruzione, Mariangela Bastico, che ha chiarito gli obiettivi educativi alla base della scelta. «La scolarizzazione prolungata nella scuola dell´infanzia e alla primaria permette di dare a tutti i cittadini italiani pari opportunità e di combattere la dispersione scolastica», ha dichiarato la Bastico che spiega: «I mille posti in più che assegneremo a settembre costituiscono una misura eccezionale per tamponare tutte le richieste che arrivano dai territori e consentire un sereno avvio dell´anno scolastico». Due i criteri che seguiranno i tecnici di viale Trastevere per la distribuzione del contingente aggiuntivo: ‘fattibilità e perequazione´. «Occorrerà – spiega la Bastico – che i comuni, con precedenza per quelli del Sud, mettano a disposizione le infrastrutture per rendere fattibile il tempo pieno». Le carenze edilizie (mense che mancano o non a norma) precludono infatti le lezioni nelle ore pomeridiane in molte città del meridione dove spesso per i bambini è la strada l´unica alternativa alla scuola. In provincia di Napoli a fronte di 8.590 classi di scuola elementari, quest´anno, sono appena 126 quelle che terminano le lezioni alle 16. Stessa situazione in Sicilia, dove in provincia di Palermo si contano solo 54 classi a tempo pieno. Altro discorso in provincia di Milano dove 9 classi su 10 prolungano le attività didattiche nel pomeriggio. Ed è proprio in alcuni comuni delle regioni settentrionali che in pieno boom economico (agli inizi degli anni ´60) è stata sperimentata la scuola elementare ad orario prolungato che consentiva alle mamme di lavorare tranquillamente in fabbrica.


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