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Repubblica-Privacy e religione, Moratti bocciata

In discussione il "portfolio delle competenze": secondo i giudici vìola il diritto degli studenti alla riservatezza Privacy e religione, Moratti bocciata Ricorso Cobas, il Tar del La...

03/02/2006
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la Repubblica

In discussione il "portfolio delle competenze": secondo i giudici vìola il diritto degli studenti alla riservatezza
Privacy e religione, Moratti bocciata
Ricorso Cobas, il Tar del Lazio sospende le nuove pagelle
No alla valutazione anche sugli studi sul cattolicesimo, materia facoltativa
MARIO REGGIO


ROMA - Cade un altro pezzo della riforma Moratti. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dai Cobas della scuola perché la nuova pagella, o "portfolio delle competenze", viola la privacy degli studenti e inserisce la valutazione del profitto nell'insegnamento della religione cattolica, cioè di una materia facoltativa. Dopo la sparizione dell'inquietante figura del "tutor" e il rinvio della riforma delle superiori all'anno scolastico 2007-2008 malgrado il disperato tentativo di far partire una sperimentazione anticipata, della tanto strombazzata riforma "epocale" della scuola italiana resta ben poco.
"Il ricorso dei Cobas riguarda elementari e medie inferiori - precisa il portavoce Piero Bernocchi - ed è fondato su una serie di punti essenziali: il portfolio non sta né nella legge delega del 2003 né nel decreto legislativo dell'anno successivo, ma solo nelle indicazioni nazionali transitorie, mai trasformate in regolamento. Nella nuova scheda la valutazione della religione è inserita assieme alle altre materie anche se è facoltativa. Non esiste il regolamento per il trattamento dei dati sensibili, ossia non è rispettata la privacy dello studente. D'ora in poi, quindi, gli organi collegiali - conclude Bernocchi - vista la sospensione della circolare ministeriale possono deliberare il ritorno alle schede di valutazione previste dall'85 per le elementari e dal '79 per la media inferiore".
L'ennesimo brutto colpo per la candidata del centro-destra alla poltrona di sindaco di Milano. In primo luogo perché le disposizioni contestate dal Tribunale amministrativo del Lazio dovrebbero essere modificate da un Parlamento a pochi giorni dalla chiusura. Poi, perché proprio nei prossimi giorni inizierà nelle scuole la fase di valutazione degli studenti per il primo quadrimestre, e studenti, genitori e docenti rischiano di non capirci più nulla.
Intanto i Cobas hanno iniziato la raccolta delle firme per assestare il colpo finale a quello che resta della riforma. Tre gli obiettivi: abrogazione di tutte le forme di finanziamento alle scuole paritarie e private, no all'obbligo dell'ora di religione confermato dal Tar, modifica della legge che prevede la conferma della Curia per i 17 mila docenti di religione assunti di recente.
Sulla sentenza del Tar non sono mancati i commenti. "Sono molto soddisfatto - afferma il segretario della Cgil Enrico Panini - avevamo già dato mandato ai nostri legali di inoltrare un ricorso per sospendere la circolare, con le medesime eccezioni di illegittimità sollevate dai Cobas. Avevamo anche chiesto al ministro di ritirarla, ma ha preferito ignorare e temporeggiare. Adesso dovrà rivedere decisioni e comportamenti".
Anche il Coordinamento per il tempo pieno non nasconde la soddisfazione. "Ora la scuola, per l'irresponsabilità del governo e dei funzionari che hanno rinunciato alla loro indipendenza di giudizio per eseguire i diktat dei superiori - si legge in un comunicato - si ritrova nel caos proprio quando dovrebbe comunicare alle famiglie l'esito della prima parte dell'anno scolastico".


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