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Repubblica-Previdenza, niente incentivi per i lavoratori pubblici

Gli statali non potranno usufruire del bonus per prolungare il periodo lavorativo Previdenza, niente incentivi per i lavoratori pubblici Sindacati in rivolta: inaccettabile e incostituziona...

01/10/2003
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la Repubblica

Gli statali non potranno usufruire del bonus per prolungare il periodo lavorativo
Previdenza, niente incentivi per i lavoratori pubblici
Sindacati in rivolta: inaccettabile e incostituzionale

Tremonti: "Il sistema di agevolazioni per ritardare l'andata in pensione è concentrato sul privato, come votato dal Parlamento"
LUCIO CILLIS

ROMA - "Inaccettabile e incostituzionale". La scelta del governo di escludere i dipendenti pubblici dagli incentivi per chi resta al lavoro, ha scatenato le ire dei sindacati. Il governo punta, infatti, all'allungamento dell'età pensionabile per tutti i lavoratori, sia pubblici che privati, lasciando però solo a questi ultimi la possibilità di continuare a lavorare per almeno due anni in più (una volta raggiunti i requisiti minimi per la pensione) e di incassare il bonus del 32,7% a partire dal gennaio prossimo. Una disparità "insostenibile" e rimarcata con forza da tutti i sindacati.
Il nuovo scontro è scoppiato ieri, subito dopo le dichiarazioni del ministro dell'Economia. Giulio Tremonti ha chiarito che "l'innalzamento dell'età per il pensionamento riguarda tutta la struttura del lavoro" e quindi anche i dipendenti pubblici. Al contrario, il sistema di incentivi per ritardare l'andata in pensione, ha spiegato Tremonti, "è concentrato sul privato, come già votato dal Parlamento nella delega", mentre il sistema degli incentivi a restare al lavoro, non sarà applicato a circa tre milioni di dipendenti pubblici.
Immediata la replica compatta del sindacato. "Questa esclusione è inaccettabile e incostituzionale" hanno ribattuto Cgil, Cisl e Uil. "Man mano che passano le ore - ha affermato il leader della Funzione pubblica della Cisl, Laimer Armuzzi - si dimostra che Berlusconi è un bugiardo. L'esclusione dagli incentivi per oltre tre milioni di dipendenti pubblici dimostra che il presidente del Consiglio parla solo ad una parte del Paese. Oltre alla certezza che quello che dice Berlusconi è falso - ha concluso Armuzzi - in questa decisione c'è un profilo di incostituzionalità...".
"Non si possono usare due pesi e due misure - ha aggiunto il segretario confederale della Cisl, Nino Sorgi - è una decisione grave e incostituzionale, che dimostra la confusione nella quale versa questo governo". E per il segretario confederale della Uil Antonio Foccillo, si tratta "di una ipotesi assurda".
"Bisogna valutare - ha spiegato Foccillo - se costituzionalmente è possibile che prestazioni previdenziali possano valere in modo differenziato per lavoratori pubblici e privati. Questa è la dimostrazione della tanto declamata parificazione i pubblici devono dare subito e avere mai. Uno dei pochi vantaggi di una riforma inutile - ha concluso - a loro non viene data".
Il ministro dell'Economia, comunque, non teme il clima surriscaldato dalle polemiche. E ieri, Tremonti ha confermato l'intenzione di presentarsi regolarmente al faccia a faccia sulle pensioni programmato per oggi: "L'incontro? Sarò puntuale...".


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