La seconda grave lacuna è la lingua straniera, con il 30,6 di debiti. Il Sud supera il Nord
MARINA CAVALLIERI
ROMA - Aumentano i promossi, le ragazze continuano ad essere le più brave ma nessuno, né a nord né a sud, vuole studiare la matematica: teoremi, equazioni, ellissi e coseni si confermano in Italia un´emergenza didattica. Con consueta puntualità il ministero dell´Istruzione ha divulgato i risultati degli scrutini: 59,4 per cento i promossi; 13,7 per cento i bocciati e 26,9 per cento quelli con "giudizio sospeso". Si definiscono così, oggi, i nuovi "rimandati", categoria che sembrava spazzata via da una delle tante riforme scolastiche e invece riesumata dopo 15 anni, nel tentativo estremo di risollevare gli scarsi livelli di apprendimento degli studenti italiani.
Nonostante i bilanci negativi però qualcosa sta cambiando: rispetto l´anno passato le promozioni sono aumentate del 10 per cento «un dato che potrebbe significare come il sistema del recupero dei debiti formativi abbia innescato un meccanismo virtuoso», scrive in una nota il ministro Mariastella Gelmini. Rimane l´emergenza matematica. «Il problema accomuna gli studenti dell´intera penisola - dice il ministro - Forse è il momento di chiedersi se non siano necessarie la ricerca e l´applicazione di nuove metodologie d´insegnamento. Dovremo porci la stessa domanda anche riguardo allo studio delle lingue straniere, la seconda più grave lacuna dei nostri ragazzi». Sono il 30,6 per cento gli studenti con debito in inglese mentre arrivano al 45,7 per cento i ragazzi con insufficienza in matematica, rispetto all´anno scorso c´è stato un ulteriore aumento di 2,6 punti percentuali. Un´emergenza che investe anche i professori. Infatti secondo l´«Osservatorio sulle graduatorie 2007» tra gli aspiranti docenti iscritti nelle graduatorie dei precari ci sono troppi pochi insegnanti di discipline matematico-scientifiche. Tra qualche anno le cattedre di matematica, scienze o fisica rischiano di restare scoperte. I numeri, almeno in questo caso, parlano chiaro. Quelli che aspirano ad entrare in ruolo sono troppo pochi per garantire il ricambio.
Ma non ci sono solo emergenze nella scuola italiana. Spuntano nuove eccellenze, tra i banchi discretamente ma con tenacia si sta facendo strada un drappello di bravissimi. La maturità 2008 ha visto aumentare la quota dei "secchioni", sono cresciuti i 100 e lode: tra i diplomati di quest´anno lo 0,9 per cento ha preso la lode, mentre lo scorso anno era lo 0,7. Il 6,6 per cento ha conseguito il diploma con 100, il 12,3 per cento ha preso invece 60. Anche quest´anno la maggior parte dei ragazzi che ha ottenuto 100 e lode e 100 all´esame di stato studia al Sud e il meridione vanta anche un altro primato: la maggiore concentrazione di ragazzi promossi si trova in Calabria. Il record delle bocciature va al ricco nord est con il Veneto e il Friuli Venezia Giulia.
La scuola anche quest´anno non smentisce il suo impianto classista: più promossi ai liceo classico (73,2 per cento), meno negli istituti tecnici (48,2 per cento). In ogni tipo di scuola superiore, i passaggi più critici, quelli in cui si abbatte la scure della selezione, sono il primo ed il terzo anno. La scuola conferma la vocazione femminile agli studi e registra un altro sorpasso rosa: negli esami di stato il 98 per cento delle donne ammesse all´esame si è diplomato, mentre tra i ragazzi ammessi si è diplomato il 96,7. «Un dato rimane costante e resistente ad ogni cambiamento: le donne si confermano sempre più studiose degli uomini, un fatto che costituisce ormai una realtà della scuola italiana», ha commentato con soddisfazione il ministro Gelmini.
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