FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3793647
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-Per noi Auschwitz non è stata una gita

Repubblica-Per noi Auschwitz non è stata una gita

Per noi Auschwitz non è stata una gita CORRADO AUGIAS c aro Augias, anche io, come Chiara Raser...

12/02/2005
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Per noi Auschwitz non è stata una gita
CORRADO AUGIAS


c aro Augias, anche io, come Chiara Rasera che le ha scritto giorni fa, sono stato ad Auschwitz-Birkenau con seicento studenti di Brescia, della provincia di Milano e di Carpi. Forse il gruppo più maturo; però non ho visto indifferenza, voglia di non pensare.

Sulla spianata c'era lo stesso freddo dell'inverno '44, anche se noi eravamo più coperti e più nutriti dei deportati, come mi hanno fatto notare i ragazzi. Eppure hanno ascoltato attenti le riflessioni che, con i sindaci e gli organizzatori del viaggio, abbiamo proposto; hanno guardato le rovine di camere a gas, crematori e baracche con lo stesso sconcerto, incredulità, con cui le guardavamo noi adulti; hanno camminato nella neve con le fiaccole commuovendosi, come noi, in quel luogo di morte. Certo, c'era anche qualcuno che mangiava le patatine; ma a me, questo incontro ha ridato speranza. E mi ha confermato un dubbio che da tempo ho: l' indifferenza dei ragazzi quando c'è non è solo una sorta di difesa dalle tragedie, forse è anche (o soprattutto) colpa nostra che non sappiamo più aiutarli a capire quanto siano importanti, per la nostra e la loro identità, il diritto-dovere della memoria e la speranza nel futuro.

Giovanni Maria Flick

G entile signor Augias, sono un alunno di un liceo classico romano.

Abbiamo letto in classe la lettera di Chiara Rasera. La nostra esperienza è stata diversa. Il nostro liceo, con altre 48 scuole romane, ha partecipato, all'iniziativa del Comune di Roma di un viaggio ad Auschwitz. Eravamo in tutto circa duecento ragazzi.

Avevamo già letto libri colpiti, ad esempio, dalle considerazioni forti e intense di Hannah Arendt nel suo "La banalità del male".

Altro però è stato sentire il racconto diretto dei sopravvissuti nel campo di Birkenau: in piedi accanto alle rotaie dove arrivavano i carri bestiame con i deportati in condizioni disumane, visitare le baracche dove dormivano ammassate persone considerate numeri, anzi pezzi, degli "stucke". Ogni attimo di quella giornata resterà nella memoria, resterà in me la commozione del mio compagno Simone che avrà ripercorso le storie della sua famiglia e delle persone appartenenti alla comunità ebraica. Credo che non sia venuto in mente a nessuno di noi chiederci che cosa avremmo mangiato la sera in albergo.

Magari, un giorno, anche per questo, non si vedranno più svastiche sui muri.

Alessandro Dente

Liceo Lucrezio Caro, Roma

L a lettera nella quale Chiara Rasera raccontava il comportamento stupido di tanti suoi compagni durante un viaggio ad Auschwitz, è stata contraddetta da molte lettere di contenuto opposto. Tra le altre, quella del prof. Nereo Tiso che riferiva le esperienze positive con i suoi alunni e di CeciliaRusso (liceo classico, Torino) che ha scritto di una tensione tale che "durante la visita non avevamo nemmeno il coraggio di guardarci negli occhi".

Confesso che la lettera indignata della studentessa fiorentina Chiara Rasera mi aveva colpito. Il dato che ricavo dalle ulteriori testimonianze è confortante. Quando un viaggio anche emotivamente impegnativo come questo è preparato bene, la maggioranza dei ragazzi dimostra di capire perfettamente la storia e le circostanze della tragedia. E a nessuno viene voglia di lamentarsi perché a cena non ci sono gli spaghetti.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL