Repubblica/Parma: Sistema scolastico nel caos
L'allarme della Cgil
Il sistema scolastico Parmense non si scosta dall'equazione che sembra scaturire un pò in tutta Italia a seguito della Riforma Gelmini. A settembre 2010 "è previsto un incremento degli alunni, per le sole scuole dell’infanzia, elementari e medie di 594 unità, alle quali si dovranno aggiungere gli studenti delle scuole superiori di cui non è ancora noto l’aumento", spiega Simone Saccani, neo segretario della Flc Cgil provinciale. A fronte di ciò "verrà attuata in ogni caso una riduzione dell’organico stimabile in circa 200 unità, tra personale docente e Ata". Se a tutto questo si aggiungono le richieste di 33 classi a tempo pieno, "viene da chiedersi come sarà possibile garantire non solo la qualità del servizio ma, in alcuni casi, anche l’erogazione dello stesso".
In particolare nella secondaria di secondo grado l'applicazione "frettolosa dei regolamenti produrrà effetti pesantissimi sia in termini di tagli che di qualità dell'offerta formativa, determinando una situazione a dir poco caotica". Non bastasse, Saccani ricorda che le scuole di Parma vantano nei confronti del Ministero crediti per circa sette milioni di euro, il che significa da un lato "grosse difficoltà nel conferire incarichi ai supplenti- cosa che comporta sempre più di frequente la scelta di distribuire gli studenti nelle altre classi con gravi ricadute dal punto di vista didattico complessivo- e dall’altro oberare ulteriormente di costi le famiglie, cui viene richiesto di contribuire alla gestione ordinaria del funzionamento scolastico". Per queste ragioni la Flc respinge "fermamente l'aggressione alla scuola statale chiamata 'riforma'", che in realtà rappresenta una "pervicacia del Ministro Gelmini nel cancellare posti di lavoro e sguarnire le scuole come presidi culturali che non ha eguali nella storia della Repubblica".