|
Gli effetti positivi spariscono rapidamente, cancellati già in prima elementare
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI - La scuola materna non è adatta per i bambini di due anni, i suoi supposti benefici sono in realtà una scappatoia per sopperire alla mancanza di strutture collettive per accogliere i più piccini. Un rapporto del Senato critica senza mezzi termini la scolarizzazione dei bambini a soli due anni, un esperimento in corso da tempo in due soli paesi europei, la Francia e il Belgio.
All´origine, si tratta di un tentativo per ridurre le diseguaglianze, per colmare il gap che separa i bambini provenienti da famiglie disagiate rispetto agli altri. Oggi, il 20 per cento dei bambini di due anni va alla materna, negli anni ‘90 erano quasi un terzo. I risultati, tuttavia, sono scoraggianti, secondo il rapporto senatoriale: «La scuola offre un quadro poco adatto ai bambini di due anni e ai loro ritmi fisiologici». Non solo: gli effetti positivi per i bambini sfavoriti sfumano rapidamente e sono praticamente cancellati in prima elementare. Le conclusioni sono senza appello: «La scuola non è fatta per accogliere i bambini di due anni e non deve tamponare un´assenza di strutture». Cioè la cronica insufficienza degli asili nido.
Caso mai, dicono i senatori, si possono creare dei giardini d´infanzia, strutture intermedie (a pagamento) fra i nidi e le materne.
Il rapporto è stato accolto favorevolmente dal ministro della Pubblica istruzione, che da tempo sostiene questa posizione: «Mandare a scuola i più piccini non ha ragioni scolastiche. Arrangia solo comuni e sindaci, perché impedisce la chiusura di alcune classi». I sindacati, naturalmente, hanno utilizzato lo stesso argomento al contrario: i senatori sarebbero contrari alla scolarizzazione precoce solo per ridurre i costi. (g. mar.)
|
