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Repubblica: Padoa-Schioppa nel regno Cgil "Sacrifici a partire dai ricchi"

A Serravalle confronto tra il titolare del Tesoro e Epifani che chiede coerenza con il programma dell´Unione

09/07/2006
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la Repubblica

LE FRASI

Il ministro ricuce: la concertazione c´è, datemi tempo

Sottoscrivo frase per frase: sono in totale accordo con quello che ha detto Epifani. Il problema dell´equità e della giustizia distributiva è sempre prioritario
Siamo su una strada stretta e sono sicuro che i problemi non saranno pochi. Ma il sindacato è disposto a lavorare su questa strada stretta
DAL NOSTRO INVIATO

eugenio occorsio
Serravalle Pistoiese - «Noi siamo i primi a riconoscere l´urgenza del risanamento, e proprio perché siamo così consapevoli ci sembra grave non consultarci», dice Guglielmo Epifani. «Ma la concertazione c´è, solo che siamo all´inizio, e proprio perché non c´è stato tanto tempo il documento è ancora sulle linee generali», risponde Tommaso Padoa-Schioppa. «Non saremo noi a protestare perché i conti sono messi così male e serve una cura forte».
«Allora datemi il tempo di andare a Bruxelles a presentare un documento serio e completo. Se poi fra due o tre mesi dovrò tornarvi per dire "guardate che ci serve più tempo" almeno avrò la credibilità di aver intrapreso una strada coraggiosa». All´inizio si guardano un po´ in cagnesco, poi comincia un dialogo costruttivo, serrato, che va avanti due ore interrotto da applausi equamente distribuiti. I più clamorosi per il ministro quando dice: «I sacrifici devono partire dall´alto, da chi si è arricchito e da chi evade il fisco. Chi vive nel disagio non deve più fare sacrifici». L´ennesima verifica della concertazione inizia così, nella cornice serena di questa festa della Cgil, intitolata "Cambio di scena". «Prima di cominciare eravamo indecisi se metterci un punto interrogativo», dice Daniele Quirico, l´organizzatore dell´evento. «Avete fatto bene a non mettercelo», conclude il moderatore Marcello Sorgi.
Dal borgo toscano non è uscito un solco come quello che divideva pistoiesi e lucchesi quando Castruccio Castracani lo conquistò e costruì nel 1318 la fortezza che ci ospita. «Io di queste cifre avevo parlato già in tante riunioni informali», dice Padoa-Schioppa. Ma Epifani lo incalza: «Berlusconi ha lasciato una finanza disastrosa, polpette avvelenate sotto forma di nuovi buchi che si aprono all´improvviso, però dobbiamo risolvere tutto subito a colpi di forbici? Non rischiamo di dimenticare le esigenze dei giovani che non vogliono che la precarietà diventi sistema».
Riconosce il ministro: «Non è sicuro che si riesca a fare tutto per il 2007. Però dobbiamo tentare, perché in una manovra complessiva ci si può muovere con maggior razionalità e realizzare i risparmi dove servono. Guardate che anche se un settore non fosse in crisi, gli interventi di economia sarebbero utili lo stesso per reperire risorse». Epifani: «La strada è stretta ma vale la pena di lavorare insieme». Il ministro: «Per fortuna non siamo allo sfacelo, possiamo andare avanti con fiducia».
Tutt´intorno i banchetti della pasticceria toscana e quelli del Comitato per la difesa della Costituzione di Pistoia, le tende con le collanine etniche e quelle con le magliette del Che. Un´ambientazione davvero inedita per Padoa-Schioppa, abituato piuttosto a platee di economisti internazionali o banchieri d´alto rango. La linea stavolta è comune, e Epifani lo ripete: «Non contestiamo le cifre e i dati sull´entità del risanamento. Saremmo miopi. Vi chiediamo solo di non varare misure prima, tanto per fare un esempio, di aver verificato caso per caso le eventuali sacche di improduttività fra i dipendenti pubblici». Padoa-Schioppa annuisce ma non fa sconti: «C´è una facoltà di legge dove i professori sono aumentati di quattro volte mentre i ragazzi sono diventati un quarto. E poi, guardiamo il cambiamento dove c´è: chi può negare che la vita si sia allungata e che spesso non abbia senso andare in pensione?» Su un punto sono d´accordo: il cuneo fiscale è utile ma da solo non basta a recuperare produttività. «E´ un po´ come le svalutazioni, una boccata d´ossigeno temporanea», spiega il ministro. Epifani si raccomanda: «Non fatelo generalizzato, c´è chi non lo merita


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