Repubblica-Ore di inglese dimezzate -le sorprese della riforma
La lingua era una delle "tre I" del programma di Berlusconi La difesa del sottosegretario Aprea: "Qualità più che quantità" Ore di inglese dimezzate le sorprese della riforma Dal prossimo anno...
La lingua era una delle "tre I" del programma di Berlusconi
La difesa del sottosegretario Aprea: "Qualità più che quantità"
Ore di inglese dimezzate
le sorprese della riforma
Dal prossimo anno scolastico alle medie passeranno da 99 a 54
di MARIO REGGIO
Alunni a una manifestazione
contro la riforma Moratti
ROMA - La teoria delle "tre I", inglese, internet e impresa, sbandierata dal presidente del Consiglio per esaltare la riforma Moratti, perde i pezzi per strada. Dagli slogan ai fatti: le ore di lezione della lingua inglese alle medie, passeranno dalle attuali 99 a 54 l'anno. In pratica un'ora e 38 minuti a settimana, contro le tre di oggi. La notizia era stata anticipata da Repubblica lunedì scorso. E ieri, rispondendo ad un'interrogazione dei parlamentari della Margherita Andrea Colasio e Franca Bimbi, il sottosegretario all'Istruzione Valentina Aprea ha dovuto ammettere la verità.
"E' vero, ci sarà una diminuzione del monte ore annuale - ha risposto Valentina Aprea - compensata però da un aumento alle elementari: un'ora a settimana nella prima classe e due nelle successive quattro". Ma sarà davvero così? Facciamo due conti. Oggi, alle elementari, l'orario normale prevede 30 ore d'insegnamento e settimana che salgono a 40 con il tempo pieno. Dal prossimo anno scolastico le ore settimanali scenderanno a 27, delle quali due di religione, quindi la didattica dovrà essere ripartita in 25 ore. Quindi tutti i programmi, gestiti direttamente dalle scuole grazie all'autonomia, dovranno essere compressi. Ci sarà spazio per le due ore d'inglese a settimana? Ma non basta. Oggi, in molte scuole elementari le lezioni di lingua straniera sono tre a settimana.
Qualche dubbio è venuto anche al parlamentare della Margherita, Andrea Colasio: "Il taglio alle medie, comunque, non è compensabile con l'aumento annunciato per elementari, perché nei primi anni di scuola l'apprendimento non può che essere basato sul gioco e non strutturato e impegnativo come avviene col passaggio alla scuola secondaria".
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La replica del sottosegretario all'Istruzione Valentina Aprea è imbarazzata: "Le scuole, nella loro autonomia didattica, possono utilizzare gli spazi dei laboratori per veicolare in una lingua comunitaria anche insegnamenti diversi da quelli linguistici. Inoltre ci sono altre misure di accompagnamento che, soprattutto in ambito domestico, possono consolidare l'uso e la conoscenza della lingua".
Comunque la riforma non si tocca: "L'obiettivo fondamentale è quello di migliorare la qualità, piuttosto che la quantità degli insegnamenti - ha concluso - quello che conta sono le competenze conseguite alla fine dei percorsi formativi, e non le ore di insegnamento erogate".
(20 marzo 2004)