Repubblica: Ora di religione, studenti in fuga al Nord uno su 4 non frequenta
Allarme dei vescovi. La Cgil: accorpare le classi svuotate
In Italia sono oltre 300 mila i ragazzi delle scuole superiori che "disertano"
SALVO INTRAVAIA
ROMA - Ora di religione: le classi si svuotano. È quello che accade nelle scuole superiori di quasi tutte le grandi città del Nord. Da Milano a Torino mentre a Roma il fenomeno è un po´ più contenuto ma consistente. A confermarlo è la stessa Cei (la Conferenza episcopale italiana), che ha recentemente pubblicato un dossier sulla frequenza dell´ora di religione cattolica a scuola. Nelle regioni settentrionali sono in totale più di un quarto (il 25,7 per cento) gli studenti che preferiscono una attività alternativa a quella di religione. Ma è nelle grandi città che nel corso degli ultimi anni il fenomeno ha assunto dimensioni tali da fare preoccupare gli stessi addetti ai lavori. Tanto che un anno fa Alberto Giannino, presidente dell´Associazione docenti cattolici, ha deciso di scrivere una lettera agli oltre 100 mila studenti delle scuole milanesi che "non si avvalgono", come si dice in gergo tecnico. «Hai preferito con la tua scelta - scrive Giannino - la libera uscita dalla scuola che ti consente una "vacanza" durante quest´ora in cui puoi andare al bar, al parco della scuola e a fumare una sigaretta. Cioè, mentre i tuoi compagni sono in classe col docente di religione a svolgere una lezione culturale sulla Bibbia tu hai scelto il disimpegno scolastico che io considero altamente diseducativo».
Un rimbrotto che non è servito a molto, visto che la fuga dalle lezioni di religione non è stata arrestata. A Firenze addirittura la situazione si è ribaltata. Nell´anno scolastico 2006-2007 gli studenti che durante l´ora di religione hanno preferito togliere il disturbo sono stati più (il 58,7 per cento) di quelli che sono rimasti dentro le classi a seguire i corsi. Situazione simile a Bologna, dove i "dissidenti" hanno raggiunto il 47 per cento. Le classi si svuotano di un terzo a Milano, Torino, Venezia e Genova e nella cattolicissima Capitale si viaggia spediti verso il 30 per cento. In totale sono oltre 300 mila gli studenti italiani delle scuole superiori che disertano l´ora di religione. Nel 2000-2001 erano 218 mila. Ma quali sono le attività alternative cui si dedicano i ragazzi mentre i loro compagni seguono le lezioni di religione? Una piccola parte (il 10 per cento) è impegnato in attività "didattiche e formative" e 4 ragazzi su dieci studiano per recuperare i brutti voti presi fino a quel momento. Metà esce dalla scuola per rientravi dopo un´ora o va a casa in anticipo.
In parte la fuga dall´ora di Religione può essere attribuita alla crescente presenza degli stranieri in classe. Ma non è sufficiente: anche sottraendo tutti gli alunni non italiani dal numero di coloro che "non si avvalgono" il trend è comunque in crescita. Una possibile spiegazione la dà l´Istat: nella recente indagine relativa agli aspetti de "La vita quotidiana" i giovani che «non si recano mai in un luogo di culto» è in aumento.
Ma le classi semivuote durante l´ora di religione rappresentano per la scuola un dispendio di risorse. «Se gli istituti di secondo grado riuscissero ad organizzarsi in modo da accorpare le classi svuotate dagli alunni che "non si avvalgono", eviteremmo un fenomeno di sovraddimensionamento delle nomine dei professori di religione pari a 1.200 unità, con un risparmio di 37 milioni di euro all´anno», dice il leader della Flc Cgil Enrico Panini.