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Repubblica: Ora di religione, il Tar «boccia» Fioroni. E lui fa ricorso

Il tribunale boccia l’ordinanza sui crediti «extra» per la maturità: discriminano. Il ministro: pronto a ricorrere al Consiglio di Stato

26/05/2007
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la Repubblica

di Massimo Franchi/ Roma

«Ne parleremo davanti al Consiglio di Stato». Suona come una minaccia quella del ministro Fioroni. Riguarda una sentenza del Tar del Lazio che, accogliendo un ricorso della Cgil e da associazioni laiche e confessioni religiose non cattoliche, ha disposto che la religione non conceda crediti per l’ammissione e la valutazione finale all’esame di maturità. I giudici amministrativi hanno sospeso in via cautelare l’ordinanza ministeriale 26 del 15 marzo sulle modalità di svolgimento dell'esame di stato. Le motivazioni sono molto chiare. Citando il testo unico sulla scuola (Decreto Legislativo 297 del 1994) la sentenza sostiene che «la predetta norma configura l’insegnamento della religione come una materia extracurriculare, come è dimostrato dal fatto che il relativo giudizio – per coloro che se ne avvalgono – non fa parte della pagella ma deve essere comunicato con una separata "speciale nota”» e «sul piano didattico, l’insegnamento della religione non può, a nessun titolo, concorrere alla formazione del "credito scolastico" per gli esami di maturità, che darebbe postumamente luogo ad una disparità di trattamento con gli studenti che non seguono né l’insegnamento religioso e né usufruiscono di attività sostitutive».
Una bocciatura sonora per il ministero, festeggiata da Enrico Panini, segretario della Flc Cgil. «Le motivazioni del Tar sono significative e lasciano presagire un parere coerente nella sessione che affronterà il merito della questione. Ora - chiude Panini - sarà compito del ministero avvisare urgentemente del cambiamento di indicazione le scuole che, tra pochi giorni, saranno impegnate negli scrutini in questione». Alle parole di Fioroni, Panini risponde con un invito: «A pensare al grado di caos che provocherebbe un allungamento dei tempi nell’incertezza: in molti istituti sono già stati fatti i pre-scrutini».
Di una vittoria «della laicità» parlano le associazioni e le organizzazioni confessionali che hanno aderito al ricorso. «L’ordinanza di Fioroni - afferma il presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, il pastore Domenico Maselli - ledeva sostanzialmente questo principio. Creava discriminazione tra gli allievi».
Al ministero però non mollano la presa e stanno preparando il ricorso al Consiglio di Stato. Il ricorso d’urgenza è dettato dal fatto che fra pochi giorni ci saranno gli scrutini finali e la norma incide direttamente sul computo dei crediti per l'ammissione alla maturità. Forti del parere positivo dell’Avvocatura dello Stato, il dicastero di viale Trastevere si è deciso ad andare avanti. Sui tempi però non c’è nessuna certezza e, in una nota ufficiale, da viale Trastevere si fa sapere che «anche in relazione a quelli che saranno gli sviluppi della vicenda il ministero valuterà se e quali indicazioni fornire agli istituti scolastici».


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