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Repubblica: Obama taglia le tasse sulla ricerca

Sgravi da 100 miliardi di dollari alle aziende che investono

06/09/2010
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la Repubblica

ANGELO AQUARO

DAL NOSTRO INVIATO
NEW YORK - Barack Obama ci prova e per rilanciare l´economia americana mette sul piatto il suo piano di tagli alle tasse: un programma di sgravi alle aziende che si impegnano a fare ricerca. Costo? Cento miliardi di dollari. E un braccio di ferro con l´opposizione che sarà inevitabile.
Il meccanismo sarebbe un boccone che in teoria anche i repubblicani dovrebbero imboccare. Gli sgravi sulla ricerca che Obama chiederà al Congresso di approvare sono un ritornello bipartisan, e provvedimenti a tempo sono stati rilanciati dalle amministrazioni di ogni colore negli ultimi trent´anni. Perfino uno studio della Camera di Commercio - l´associazione che corrisponde alla nostra Confidustria e che ha dichiarato guerra alla Casa Bianca - sostiene che il credito sulla ricerca permette la creazione di numerosi «posti di lavoro americani» e ben pagati: perché almeno il 70% dei benefici vanno ai salari di chi fa ricerca e perché gli sgravi sono concessi solo a chi fa ricerca negli Usa.
Ma il clima di tutti contro tutti alla vigilia del voto di novembre rende problematica qualsiasi previsione sul provvedimento. Il presidente è nel mirino per la decisione di non rinnovare i tagli fiscali regalati all´America da Bush che scadranno alla fine dell´anno. Barack ha già annunciato che conserverà soltanto i tagli per il ceto medio: i nuclei familiari che non superano i 250mila dollari all´anno. John McCain dice in tv che questa è "guerriglia di classe", ma il presidente sostiene che gli Usa non possono più permettersi quel regalo ai ricchi che rischia di dissestare ancora di più le casse dello Stato disperatamente bisognose di cash con un deficit pubblico che è ormai un decimo del Pil. I critici dicono invece che i tagli sono necessari per rilanciare l´economia che cresce troppo lentamente: la domanda è inchiodata al palo da una disoccupazione salita in agosto al 9,6%. E i sondaggi minacciano: sei americani su 4 sono delusi da come Obama gestisce l´economia.
Obama aveva già annunciato venerdì che dopo il lungo ponte del Labour Day - oggi l´America si ferma per la festa del lavoro di qui - avrebbe rivelato i suoi piani. E´ stato il New York Times ad anticipare il progetto degli sgravi sulla ricerca. L´Amministrazione pensa anche all´estensione di altri sgravi minori per le medie imprese e a un rilancio delle infrastrutture per favorire l´occupazione. Ma se gli sgravi sulla ricerca sono così popolari perché in tutti questi anni non sono stati istituzionalizzati? Il problema è appunto il loro costo. Ma i tecnici del presidente avrebbero già identificato il bacino dove andare a pescare i 100 miliardi: l´Amministrazione tasserà i guadagni all´estero delle sue multinazionali e colpirà anche le grandi compagnie del petrolio e del gas. Che non godono certo di grande popolarità dopo la macchia nera nel Golfo e che sono già insorte: ieri gli spot miliardari a difesa dell´industria che "crea energia per l´America" hanno inondato le tv.


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