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Repubblica: Nuovo appello del Papa "Piena parità tra cattoliche e statali"

Al via la mobilitazione di Cobas e Pd contro la riforma Gelmini

26/09/2008
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la Repubblica

MARCO POLITI

CITTÀ DEL VATICANO - Papa Ratzinger torna a chiedere la «parità» tra scuola cattolica e scuola statale e la garanzia della «libertà di scelta» dei genitori. Ancora una volta è l´insistente richiesta di finanziamenti alla scuola privata. La parità, infatti, c´è già. La libertà di scelta non è messa in discussione da nessuno. L´argomento in gioco è quel finanziamento pieno e sistematico che la Costituzione esclude. Non si tratta di una difesa di un interesse di parte, sostiene il pontefice, perché la scuola cattolica «ha un significato civile».
Benedetto XVI ha poi sottolineato che «per essere scelta e apprezzata occorre che la scuola cattolica sia conosciuta nel suo intento pedagogico» con una chiara identità ecclesiale e un preciso progetto culturale. Battendo il tasto di una «effettiva uguaglianza tra scuole statali e scuole paritarie, che consenta ai genitori opportuna libertà di scelta circa la scuola da frequentare», il Papa ha dichiarato che in alcune regioni la frequenza alla scuola cattolica è in crescita rispetto al decennio precedente.
In realtà la Chiesa cerca ad ogni costo finanziamenti, perché gli istituti cattolici non tirano molto in termini di mercato. Tolti i settecentomila bambini degli asili, soltanto 269.000 ragazzi frequentano le elementari, le medie e le superiori confessionali. Gli studenti di medie e superiori sono più o meno 130 mila, perché nonostante tutto i genitori italiani preferiscono la scuola pubblica dove si mescolano tutte le credenze. D´altronde, stante la sproporzione dei finanziamenti derivanti alla Chiesa dall´8 per mille, c´è anche chi pensa che con quei fondi - modificando la legge - le autorità ecclesiastiche potrebbero sostenere i propri istituti.
Consapevoli della necessità di aumentare la competitività delle scuole cattoliche i vertici ecclesiastici sono impegnati da anni nel migliorare continuamente la qualità degli istituti così come - su un altro versante - la qualità dell´insegnamento di religione. Proprio ieri è stata pubblicata una nuova Istruzione vaticana che eleva la formazione degli insegnanti di religione da quattro a cinque anni. Rigoroso l´identikit dei docenti chiamati a «distinguersi sempre per idoneità scientifico-pedagogica, onestà di vita, integrità di dottrina, dedizione al dovere».
Intanto parte oggi in tutta Italia la mobilitazione dei Cobas contro il ministro Gelmini in vista dello sciopero del 17 ottobre. Nel consiglio permanente della Cei, conclusosi ieri, il cardinale Bagnasco ha sostanzialmente appoggiato le innovazioni della Gelmini, accreditandole un´azione di recupero di credibilità della scuola. Il suo piano, sostengono invece i Cobas, «taglia almeno 200.000 posti di lavoro e smantella la scuola pubblica». A Roma vi sarà un presidio permanente dalle 9 del mattino alle sette di sera davanti al ministero della Pubblica Istruzione. Il portavoce nazionale dei Cobas, Piero Bernocchi, annuncia manifestazioni in tutta Italia.


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