Repubblica-Non toccate il tempo pieno
LA SCUOLA CHE CAMBIA "Non toccate il tempo pieno" Roma, decine di migliaia in piazza contro la riforma Sono arrivati da tutta Italia "Siamo centomila" esultano gli organizzatori Canti, pa...
LA SCUOLA CHE CAMBIA
"Non toccate il tempo pieno"
Roma, decine di migliaia in piazza contro la riforma
Sono arrivati da tutta Italia "Siamo centomila" esultano gli organizzatori
Canti, palloncini colorati, filastrocche. Guidano il corteo 8 bambini-sandwich
Anche Veltroni partecipa Il centrodestra replica: "Il ministro non deve arretrare"
MARIO REGGIO
ROMA - Il popolo della scuola ha risposto alla mobilitazione contro la riforma Moratti e l'attacco al tempo pieno. Una manifestazione senza precedenti: migliaia di bambini delle elementari e delle materne, decine di migliaia di genitori e insegnanti. Centomila persone, secondo gli organizzatori. Un corteo diverso dal solito: pieno di colori, canti, filastrocche e palloncini. Politici e sindacalisti mischiati tra la gente, quasi defilati. È stata la vittoria delle decine di comitati spontanei nati in tutt'Italia nelle ultime settimane. Che la manifestazione sarebbe stata un successo lo si è capito poco dopo le due e mezza, quando piazza Esedra è diventata stracolma di gente e la testa del corteo è stata costretta a partire. In testa lo striscione del Coordinamento di Bologna in difesa del tempo pieno. E sul grande lenzuolo bianco le parole d'ordine del corteo: da tutt'Italia un solo grido, e sotto, cancelliamo la riforma Moratti, difendiamo il tempo pieno. Davanti allo striscione otto bambini-sandwich. Una piccola di terza elementare indica con orgoglio lo scritto che la avvolge: vogliamo vivere la scuola con gioia, non con Letizia. Davanti, a poche decine di metri, un cordone di poliziotti allegri e poco guerreschi, malgrado la tenuta antisommossa. "È una manifestazione tranquilla - commenta il dirigente della Digos, che guida la truppa - mamme, papà e tanti bambini, non ci sono problemi. Molto più preoccupante il raduno di Forza Nuova al Colosseo, ma mi dicono che sono talmente pochi che hanno rinunciato al corteo".
Tutt'altra aria in via Barberini, appena imboccata dalla testa del fiume umano, che si dirige lentamente sotto un cielo plumbeo e spazzato da un vento gelido verso piazza del Popolo.
Qua e là, in mezzo al popolo della scuola, qualche politico. Paolo Cento, deputato dei Verdi, commenta: "Toccare il tempo pieno è il peggiore errore commesso dal governo Berlusconi, la scuola pubblica risponde e risponderà compatta".
A poca distanza Piero Bernocchi, leader dei Cobas, per la prima volta in piazza assieme alla Cgil. "No alla scuola azienda a cui punta la Moratti - afferma Bernocchi - e la risposta inequivocabile all'attacco alla scuola pubblica e al tempo pieno la stanno dando oggi le decine di migliaia di genitori, bambini e insegnanti che sono scesi in piazza". Il corteo marcia lento, si susseguono gli striscioni delle scuole di Bologna, Modena, Fano, Napoli, Firenze, Trieste, di Concorezzo, "a sei chilometri da Arcore", precisa una mamma.
Cori, rime, canzoni, tutte contro la responsabile dell'Istruzione: "Moratti... bocciata!" è l'urlo che si leva da migliaia di voci a ondate successive. La testa del corteo arriva a piazza del Popolo poco dopo le tre e mezza, mentre la coda è ancora a piazza Esedra. "La Moratti ha fatto la danza della pioggia, ma gli è andata male", si compiace una maestra dell'elementare XXV Aprile di Primavalle, Roma, una delle tante occupate da genitori e bambini, "come gli andrà male anche questa disgraziata riforma".
Fermo, sul marciapiede di piazza Barberini, infagottato nel suo loden, il sindaco di Roma Walter Veltroni. Mentre il corteo sfila, decine di mamme e bambini si fermano e lo salutano. "Dacci una mano", "siamo tutti con te", "ti ricordi? sei venuto l'altro giorno alla nostra scuola di Centocelle, i bambini si ricordano di te". Strette di mano, qualcuno vuole farsi fotografare accanto a lui. Le due guardie del corpo faticano a contenere la gente che preme. "Dopo i tagli della Finanziaria è sempre più difficile, ma non molliamo, abbiamo incrementato il tempo pieno, le mense delle scuole servono pietanze biologiche - afferma Veltroni - i politici devono fermare questa sciagurata riforma". Arriva lo spezzone della Cgil. In testa il leader, Guglielmo Epifani. "È una manifestazione costruita dal basso, dalle persone, da chi vive la scuola tutti i giorni - afferma scandendo le parole - e se, come oggi, in piazza ci sono assieme Cgil e Cobas vuol dire che le cose non vanno bene. Ma il governo non capisce e non risponde. Il tempo pieno vuol dire offerta didattica più lunga e di qualità, invece la maggioranza vuole ridurre il tempo destinato all'apprendimento, creando guasti gravissimi che colpiscono le nuove generazioni. Lo stato d'agitazione della scuola, che assieme ai trasporti è uno dei settori nevralgici del Paese continuerà". La maggioranza reagisce nervosamente: "Contro la Moratti a dispetto del vero e dei fatti - commenta il responsabile scuola di Fi, Mario Mauro - chiedo al ministro di non recedere di un passo, e di impegnare tutte le energie perché la riforma venga attuata e presto".