Repubblica-"Non toccate il tempo pieno" la lotta arriva a Montecitorio

Oggi genitori e maestre insieme per un sit-in: chiedono alla Moratti il ritiro del decreto
"Non toccate il tempo pieno" la lotta arriva a Montecitorio
Polemica sui bimbi portati al corteo. Le mamme: "Era la festa della scuola pubblica"
BEATRICE RUTILONI

La scuola che non chiude mai. Quella dei genitori che stamani saranno di nuovo in piazza per protestare contro la riforma Moratti, e dei figli, quei bambini di sette o otto anni che sfilavano a migliaia nel corteo in difesa della scuola pubblica, sabato scorso. Mentre i grandi si ritroveranno in una classe all'aria aperta sotto il palazzo della Camera in piazza Montecitorio a partire dalle 10, i piccoli si sono già riuniti ieri mattina, puntuali, al suono della campanella. Lettura dei giornali, dibattiti e commenti sulla manifestazione sono stati gli argomenti principali della prima lezione dopo il week end che ha fatto di loro dei nuovi cittadini a tutti gli effetti. "E' stata una mattinata gioiosa - racconta Rosetta Rossi, la direttrice della scuola elementare XXV aprile, che la settimana scorsa era stata occupata da genitori e figli - i bambini hanno fatto racconti entusiasti del corteo e si sono dimostrati partecipi e consapevoli anche nel commentarlo". Non si è conclusa con sabato la battaglia dei coordinamenti locali per la difesa della scuola pubblica e in molte scuole continuano le mobilitazioni: "Per tutta la settimana proseguiremo a presidiare la scuola - dice Maria Grazia Roncaccia, una delle mamme della XXV aprile - dalla mattina alla sera, per ora, mentre i nostri figli fanno lezione noi ci alterneremo nella sala che ci è stata messa a disposizione per discutere e organizzarci. Andremo avanti finché il decreto resterà all'esame della commissione parlamentare". Anche la Pietro Maffi e la Fortebraschi applicano le medesime modalità e come loro la Iqbal Masih, la scuola di Centocelle che annunciò poco prima di Natale il periodo delle "baby-occupazioni" segnando le linee guida di questo movimento". Anche il sindaco Veltroni e l'assessore alla scuola Coscia sono tornati a parlare di tempo pieno nel corso di un giro di scuole, che li hanno portato ieri mattina dalla elementare Anna Magnani di Montesacro a due scuole dell'ottavo municipio: la Ercole Marelli a Grotta Celoni e l'istituto di via degli Orefici, nella omonima via a Giardinetti, che è stata intitolata, nel giorno dedicato alla sua memoria, a Martin Luther King. Il "sogno" del sindaco è che: "La scuola non diventi un'azienda, un parcheggio dove lasciare i bambini per qualche ora la mattina. Il tempo pieno è una risorsa per tutti ed è uno strumento formativo necessario non solo per il curriculum dei bambini, ma anche per la loro creatività".
I genitori e gli insegnanti del VII Circolo Didattico Montessori, uno dei più attivi a Roma nella difesa del tempo pieno a scuola, definiscono "triste e squalificante per chi l'ha fatta, la polemica sulla presenza dei bambini alla manifestazione di sabato scorso. Un maldestro tentativo di sviare l'attenzione dell'opinione pubblica dalle gravissime conseguenze della riforma Moratti. Quel che ci preme è soltanto dire che alla manifestazione siamo andati in famiglia, tutti insieme, genitori e figli (e insegnanti) perché, come cittadini, ci è sembrato naturale partecipare insieme a quella che per noi è stata, prima di tutto, una straordinaria festa per una scuola pubblica di qualità".