Repubblica: "No alla lezione negazionista, chiudo l´università"
Teramo, la decisione del rettore dopo l´invito a Robert Faurisson da parte di un prof. Solidarietà di Mussi all´Ateneo
TERAMO - La diffida non è bastata, così il rettore dell´Università di Teramo ha deciso di chiudere l´Università. Robert Faurisson, il padre del negazionismo invitato da Claudio Moffa, lo studioso che nega l´esistenza stessa della Shoah, rimarrà fuori dai cancelli del campus di Coste Sant´Agostino. La decisione del rettore Mauro Mattioli è arrivata in tarda serata, dopo il rifiuto opposto dal docente di Scienze Politiche Claudio Moffa di revocare l´invito al negazionista francese atteso per oggi pomeriggio a Teramo. «Una determinazione», scrive Mattioli, «alla quale non sarei mai voluto arrivare e che mai avrei voluto prendere, ma che si impone dopo il rifiuto del professor Moffa di attenersi alla diffida. Il provvedimento è stata purtroppo l´unica soluzione per prevenire situazioni a rischio per i nostri studenti».
In una lettera privata al Rettore, il ministro Fabio Mussi mostra solidarietà alle posizioni di forte critica espresse dall´Università di Teramo nei confronti dell´iniziativa di Moffa. «Invitare in un ateneo italiano un esponente del negazionismo che nega la gravità della Shoah non ha alcun riconoscimento scientifico, ma rappresenta solo la testimonianza di una mediocre provocazione politica. Una provocazione che, oltre ad offendere la memoria delle vittime dei campi di concentramento e di sterminio, contraddice pesantemente la funzione e gli obiettivi del nostro sistema di formazione superiore».
L´iniziativa aveva già sollevato la protesta di un gruppo di studiosi, alla quale è seguito ieri l´appello di tutti gli storici che operano a Teramo, da Francesco Benigno a Guido Crainz, da Gabriele D´Autilia a Umberto Gentiloni, da Piero Di Girolamo a Maddalena Carli. «La presenza di Faurisson nella nostra Università è inaccettabile», dice l´appello. «Il negazionismo risulta privo della dignità scientifica e culturale necessaria a qualunque attività di svolga nelle aule di un ateneo». Anche gli studenti del master Enrico Mattei, nell´ambito del quale è stato invitato il negazionista francese, denunciano «l´uso strumentale» operato da Moffa «per una propria battaglia politica», prendendo le distanze dalla conferenza di Faurisson. Moffa intanto replica ai suoi critici dispensando insulti e minacce di querela. Il professore di Teramo si dice determinato ad andare avanti, in nome della libertà d´insegnamento. Oggi la resa dei conti davanti al cancello chiuso.