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Repubblica-no aI COMPITI MA l'impegno fa diventare più creativi

no aI COMPITI MA l'impegno fa diventare più creativi MARCO LODOLI I compiti durante le vacanze sono uno strazio che nessun bambino sopporta: fuori c'è il sole, il mare, la...

13/05/2005
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la Repubblica

no aI COMPITI MA l'impegno fa diventare più creativi
MARCO LODOLI

I compiti durante le vacanze sono uno strazio che nessun bambino sopporta: fuori c'è il sole, il mare, la campagna, le corse in bicicletta, fuori c'è un mondo che chiama ad alta voce, e invece - soprattutto in agosto, quando la riapertura della scuola non è più così lontana - i genitori costringono i figli in una stanza ombrosa, li fanno sedere a un tavolino antipatico per fare le operazioni e le ricerche, le relazioni e i riassunti che la maestra ha imposto. Sono ore penose che non passano mai, tormenti che si malediranno per tutta la vita. Per un bambino l'estate è un tempo di crescita smisurata, gli stimoli arrivano da ogni angolo, tutto è una grande e silenziosa lezione.
Dalla mattina al tramonto passa un tempo che mai più sarà così lungo e carico di rivelazioni e anche di amarezze. C'è un universo da scoprire, ogni albero, ogni onda, ogni minuto contengono cento avventure. "Quando i bambini fanno oh, che meraviglia, che meraviglia..." dice una bella canzone che in questi giorni gira spesso per le radio, e dice una cosa giusta: quella meraviglia è un dono prezioso per i piccoli e anche per noi grandi, che arranchiamo come ciechi tra doveri e imprecazioni. Qui siamo tutti d'accordo: niente compiti per l'estate, niente stanzette soffocanti, lasciamo che la natura e lo stupore insegnino tante cose belle ai nostri bambini. Mi resta solo un dubbio, che sempre mi prende quando sento parlare di creatività libera e spontanea. Se per creatività s'intende giocare, niente da eccepire ma se invece ci riferiamo a poesie da scrivere, quadri da dipingere, foto da scattare, allora è giusto ricordare che ogni creazione, anche minima, anche leggera, prevede concentrazione e fatica, apprendistato e impegno
E allora i compiti servono, magari non quelli della scuola, ma di certo molte letture, studi, ricerche personali. Se buttiamo fuori la prima cosa che ci passa per la testa e per le mani, sarà sempre più superficiale, la meno personale. Anche i bambini devono sapere che per creare un buon disegno o una buona pizza bisogna provarci e riprovarci, capire le regole e poi forse tradirle, faticare un poco. Nulla viene facile, in allegria e al primo colpo - maledizione! - neppure una filastrocca, neppure una rovesciata proprio all'angolino.
MARCO LODOLI


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