Repubblica: Nas a scuola, bufera sulla Turco Bonino: sono solo parole in libertà
Critiche dall´Unione, la Cdl la difende: ora contrasti la cannabis
Nas a scuola, bufera sulla Turco Bonino: sono solo parole in libertà
Casini: ben venga la svolta rigorista se è vera. Storace: finalmente ha scoperto che la droga fa male
Fassino: serve attenzione il ministro: non c´è solo lo spinello non criminalizziamolo
MARIO REGGIO
ROMA - I Nas nelle scuole a caccia di spinelli? Dopo il «no, grazie» del ministro Fioroni, l´idea di Livia Turco ha messo in subbuglio il mondo politico. L´Unione è divisa tra imbarazzo e critiche. La Cdl in pratica la difende ma chiede di non toccare la Fini-Giovanardi.
Aspro il commento di Emma Bonino: «Non so cosa pensare. Mi sembra una proposta non so quanto meditata, parole in libertà, in sostanza impraticabile. Penso che responsabilità vuol dire fare proposte che intanto siano praticabili, e poi in linea con qualche principio che uno ha in testa. Mi pare che questa manchi di entrambi i requisiti».
E ieri il ministro della Salute è tornata a parlare di droghe: «Bisogna essere contro tutte le droghe - ha dichiarato - qualcuno si metta bene in testa che non esiste solo lo spinello e quindi non si può criminalizzare solo questo. È quindi sbagliato non fare la distinzione tra la pericolosità delle sostanze. E l´ultimo episodio, quello del ragazzo di Milano morto in classe - conclude - conferma che la legge sul consumo vada assolutamente modificata».
Ma ormai la frittata è fatta ed il segretario dei Ds, Piero Fassino, è costretto a scendere in campo: «È giusto che il governo si preoccupi di assumere iniziative contro l´uso degli stupefacenti nelle scuole. Occorre però saggezza, intelligenza e attenzione a questo problema».
Gioca sul velluto il leader dell´Udc Pier Ferdinando Casini: «Il governo si chiarisca le idee. Al ministro Turco dico che se se c´è una svolta in senso rigorista siamo disponibili a lavorare assieme. Ma non è possibile un giorno elevare la soglia di cannabis consentita per l´uso personale e il giorno dopo proporre ispezioni e irruzioni nelle scuole». Non si lasciano sfuggire questa inaspettata sortita Francesco Storace di Alleanza Nazionale e Alessandra Mussolini leader di Azione Sociale. La Mussolini: «Il ministro Turco sembra finalmente svegliarsi dal torpore antiproibizionista e prende coscienza della gravità sociale della droga. Ora bisogna andare avanti e mettere mano al codice penale». E Storace: «È facilmente intuibile cosa sarebbe successo se la proposta l´avesse fatta il centrodestra. Comunque la Turco ha il merito di avere scoperto la verità: la droga fa male».
Fioccano le critiche dalla sinistra radicale. Rifondazione Comunista boccia la proposta: «Il problema non si risolve mandando i Nas nelle aule». Il ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero si dice «stupito dalle sue dichiarazioni. Condivido le proteste che sono arrivate da tutto il mondo delle associazioni che lavorano per il recupero della tossicodipendenza». Un coro unanime quello delle associazioni: «Basta parole, serve subito un piano di prevenzione ed educazione dei giovani». Critico anche il segretario della Cgil Enrico Panini: «Un´ipotesi sbagliata e fuori luogo, teorizzare l´intervento dei Nas significa dichiarare l´inutilità della relazione educativa tra insegnanti e ragazzi».