FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3872557
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica/Napoli: Test Invalsi, accuse ai presidi campani

Repubblica/Napoli: Test Invalsi, accuse ai presidi campani

Lettera "riservata" del ministero: prove truccate, ragazzi liberi di copiare I dirigenti: "A Roma danno per scontato che gli alunni meridionali siano dei somari"

20/06/2010
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

BIANCA DE FAZIO

La lettera "riservata" è giunta a centinaia di presidi campani. Una lettera che li accusa di non aver fatto tutto il possibile perché nelle loro scuole gli esami di terza media si svolgessero seriamente. L´accusa è limitata alle prove Invalsi, quelle di Italiano e Matematica uguali per tutto il territorio nazionale, che l´anno scorso dalle nostre parti sarebbero state "truccate": i professori avrebbero lasciato liberi i ragazzi di copiare, o avrebbero indicato le risposte esatte. Accuse alle quali sono giunti i ricercatori dell´Invalsi, l´istituto che si occupa tra l´altro della valutazione delle nostre scuole, ed il ministero, allarmati da un dato: alle prove gli studenti meridionali, e campani, sono risultati più bravi dei compagni del Nord. Un dato interpretato come indizio dell´imbroglio.
Di qui una serie di controlli incrociati, che hanno convinto gli esperti della gestione allegra dell´esame condotta dalle nostre parti. E sono partite le "riservate" ai presidi. «Caro dirigente, attraverso una serie di controlli, nella sua scuola sono emersi comportamenti non corretti, e tali da alterare il risultato delle prove stesse». Le lettere continuano con toni decisamente duri, parlando addirittura di frode, e di fenomeni di "cheating" questo il termine che il ministero di Maria Stella Gelmini sta usando per accusare i suoi dirigenti di aver imbrogliato. E a ciascuno di loro viene dunque chiesto di presentare una «memoria difensiva», una relazione dettagliata sull´accaduto.
«E tutto questo perché Roma ha dato per scontato che i ragazzi meridionali fossero somari» lamentano i dirigenti. Che respingono le accuse ricordando, tra l´altro, che nessuno di loro può essere responsabile di quanto accaduto nella sua scuola: «Durante gli esami noi siamo presidenti di commissione in altri istituti». Le proteste viaggiano sotto traccia, perché è raro che i dirigenti si espongano e polemizzino con il ministero. Ma non c´è preside che non abbia sentito montare ulteriormente la rabbia giovedì, il giorno delle prove Invalsi. Criticate, quest´anno, perché troppo difficili e lunghe. Criticate dai docenti che hanno dovuto provvedere alla loro correzione e alla trascrizione delle risposte di ciascun ragazzo su moduli predisposti dall´Invalsi. Moduli da lettore ottico, che invece i prof hanno dovuto riempire e poi esaminare a mano. «Svolgendo un compito che non compete ai docenti». «Così le prove si sono trasformate in un terno al lotto», afferma la Cgil scuola nazionale, con il segretario Domenico Pantaleo. E non è tutto: «La difficoltà delle prove di quest´anno può avere un´unica spiegazione: dimostrare, per favorire la politica scolastica del governo che punta allo smantellamento della scuola pubblica, che le nostre scuole non funzionano. I vostri studenti sono somari, ci diranno, dunque se vi tagliamo gli stipendi, se continuiamo a ridurre i prof, non facciamo danno a nessuno».


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL