Repubblica/Napoli: Scuola, partenza nel caos scatta la mobilitazione E la Gelmini dà forfait
Scuole con così pochi bidelli da non poter aprire la succursale. Istituti senza neppure un addetto alla segreteria. Docenti assunti tre giorni fa, ma senza una scuola dove prendere servizio
BIANCA DE FAZIO
Scuole con così pochi bidelli da non poter aprire la succursale. Istituti senza neppure un addetto alla segreteria. Docenti assunti tre giorni fa, ma senza una scuola dove prendere servizio. Precari che neppure sanno quando uscirà il calendario per le supplenze e gli incarichi annuali. «L´anno scolastico è iniziato così: annaspando. Il mondo della scuola, a Napoli ed in Campania, è in grandissima difficoltà» denuncia Luigi Panacea, segretario generale della Uil scuola della Campania. «E così, perché sia chiaro che non intendiamo restare a guardare, chiamiamo tutti alla mobilitazione generale: domani mattina, alle 9, manifestazione dinanzi alla Direzione scolastica regionale, al Ponte della Maddalena. Innanzitutto contro i tagli indiscriminati e ragionieristici che penalizzano fortemente la scuola campana».
Ai sindacati arrivano le segnalazioni in tempo reale, dalle scuole in sofferenza. Così ieri mattina, ma non sono che esempi, la scuola media Santa Maria di Costantinopoli s´è ritrovata senza segreteria, e la preside Mincione ha telefonato dall´hinterland per reclamare: «Sono sola a scuola: non c´è neppure un addetto alla segreteria. Che faccio?». «Un altro esempio? L´istituto Castaldo di Boscoreale - racconta Panacea - non può aprire una delle sue sedi per mancanza di bidelli».
E se la Uil indice una manifestazione, la Flc Cgil prepara volantini che chiamano a raccolta anche la società civile: «L´impoverimento della scuola pubblica riguarda tutti» afferma il segretario regionale Giuseppe Vassallo, che denuncia, tra l´altro, i ritardi nella macchina organizzativa: i calendari per le supplenze annuali sono di là da venire (forse se ne saprà qualcosa la prossima settimana), ed i neoimmessi in ruolo, i pochi fortunati che hanno ottenuto il contratto a tempo indeterminato, neppure sanno quale sarà la loro sede. Una situazione esplosiva che ieri ha prudentemente tenuto lontana dalla Campania il ministro per l´Istruzione Mariastella Gelmini. Era attesa nel pomeriggio ad Ariano Irpino, nella sede di Biogem. E lì si erano dati appuntamento sindacati di categoria e precari giunti da tutta la regione. Ma nella tarda mattinata la Gelmini ha dato forfait, ufficialmente «per sopraggiunti impegni istituzionali».
Sono 1276 nelle scuole elementari, 894 nelle medie, 1716 alle superiori i docenti che quest´anno, in Campania, hanno perso il posto. E altri 2000 sono gli Ata (personale tecnico amministrativo) sacrificati sull´altare della razionalizzazione della spesa. Tagli che hanno penalizzato la Campania più che altre zone del Paese: qui insegnanti e studenti rappresentano il 10 per cento del totale nazionale, ma i tagli non sono stati proporzionali ma superiori al 17 per cento. E ai precari che attendono l´incarico annuale giunge una doccia fredda: i posti disponibili saranno non più di 143 per il personale Ata, «mentre per gli insegnanti - conclude Panacea - si parla di 250 posti per l´adeguamento degli organici». E dire che nelle graduatorie, in Campania, di precari ce ne sono oltre 32 mila. Intanto è confermato l´accordo tra il ministro Gelmini e il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro per il coinvolgimento dei precari della scuola in un progetto elaborato dall´assessorato all´Istruzione. «Con lo stanziamento di fondi Pon e Por-Fse», si legge in una nota, «si concretizza il processo di inserimento dei precari attraverso interventi tesi alla riduzione dei livelli di dispersione scolastica».