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Repubblica/Napoli: Quante bugie dette ai precari

di Franco Buccino

08/09/2009
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la Repubblica

Ci vuole una gran faccia tosta a voler essere contemporaneamente i moralizzatori degli sprechi nell’istruzione, i cinici autori degli incredibili tagli, e insieme i salvatori dei precari.
Nella disinformazione guidata, che caratterizza i tristi giorni che stiamo vivendo, è chiaro a pochi che gli ammortizzatori sociali già ci sono. Se mai il governo, nei provvedimenti annunciati di sostegno ai precari della scuola, si appresta ad attribuirli ad alcuni precari escludendone molti altri. Così come l’”arrotondamento” dell’indennità di disoccupazione con fondi europei, derivante da possibili accordi con le Regioni, vede una motivata contrarietà dell’Unione Europea perché i suoi fondi sono destinati ad altre tipologie di interventi.. È chiaro invece a tutti, meno che al governo, che alla fine le risorse complessivamente impiegate per l’operazione saranno uguali o superiori a quelle risparmiate con i tagli. O forse il governo lo sa, e paga questo scotto pur di raggiungere l’obiettivo di ridimensionare il sistema pubblico dell’istruzione. Soprattutto nel Mezzogiorno, dove -sono numeri del governo- si contano quattordicimila dei diciannovemila tagli complessivi di incarichi ai precari. L’altro giorno il prefetto Pansa ha detto che si rivolgerà al ministro dell’Interno perché non si riduca l’offerta formativa delle scuole in Campania: non ha parlato di ordine pubblico e non ha invocato interventi straordinari. Per favore, smettiamola di pensare a task-force e cabine di regia per combattere dispersione e per progetti d’ogni tipo. Dotiamo le scuole autonome di adeguati organici di docenti e ata. Quando la scuola perde la titolarità dell’attività educativa e didattica, non risponde più dei risultati. E quando non può svolgere la sua attività ordinaria e quotidiana, non raggiunge i suoi obiettivi.
Tornando agli annunciati provvedimenti per i precari. Si è parlato di non meglio precisate “disponibilità alle supplenze” dei precari sussidiati. Preannunciano, se attuate, caos e litigiosità nelle scuole. Nelle graduatorie d’istituto si inseriranno altri precari, stravolgendole e sovvertendone l’ordine. Il tutto a svantaggio delle scuole che impazziranno alla ricerca dei supplenti “giusti”, e alla ricerca dei fondi per pagarli. Il tutto a svantaggio dell’armonia e della compattezza del personale della scuola. Precari con indennità e precari senza, precari che scalzano altri, punteggi vanificati. Non più per imbrogli o furbizie, ma per volontà dell’amministrazione Il tutto naturalmente a svantaggio dei ragazzi. I quali già a breve pagheranno, innocenti, con un avvio a scartamento ridotto delle lezioni il rinvio delle iscrizioni di un mese, fortemente voluto dalla Gelmini senza alcun valido motivo, e che si ripercuote su tutte le operazioni della macchina amministrativa.
Le scuole non possono non stare dalla parte dei loro precari, non possono non sostenere i loro diritti e le loro iniziative. E insieme con i docenti e gli Ata, anche gli studenti e le loro famiglie.


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