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Repubblica/Napoli: Piccoli geni, ma solo a 7 anni

Crolla alle medie il profitto degli alunni della Campania

19/09/2006
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la Repubblica

I dati di valutazione del sistema educativo. Cinquantamila euro per tenere aperte le scuole anche di pomeriggio
Elementari ok, medie da bocciare
La qualità in Campania peggiora con il crescere dell´età
Un milione di studenti in Campania sono tornati in classe. Ma le nostre scuole non superano l´esame dell´Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo: dai test effettuati risulta che ci sono delle eccellenze per i piccoli che frequentano le elementari, ma la qualità della formazione si perde alle medie e alle superiori. All´inizio della carriera scolastica i bambini della Campania hanno una preparazione ben superiore alla media nazionale soprattutto in scienze (massimo dei voti), matematica e italiano. Da adolescenti la loro preparazione precipita in fondo alla graduatoria. Intanto è in scadenza il bando per "Scuole aperte": finanziamenti da 50 mila euro per aprire gli istituti al territorio anche al pomeriggio.

I risultati di uno studio dell´Invalsi sulla qualità delle scuole nella regione
In II elementare più bravi dei coetanei in Italia: voti da primato in Scienze
Alle superiori i punteggi sono ben al di sotto della media nazionale
BIANCA DE FAZIO

L´anno scolastico è iniziato. Un milione di studenti ha risposto alla chiamata della prima campanella. Ma qui in Campania sono i bambini delle elementari quelli che hanno trovato le scuole migliori. Sono i più piccoli gli alunni che dimostreranno di cavarsela alla grande con la matematica e le scienze, nonché con l´italiano, mentre i loro fratelli maggiori infileranno lacune su lacune, proprio nelle stesse materie in cui brillano i più piccini. Grandi performance alle elementari, grandi deficit e decisi crolli alle medie ed alle superiori. È la fotografia della qualità delle nostre scuole messa a punto dall´Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo), che, tra mille polemiche, l´anno scorso ha fatto le pulci alla preparazione dei nostri studenti. Sondando, attraverso test comuni a tutto il territorio nazionale, le competenze degli alunni: quelli di II e di IV elementare, poi quelli di I media, e di I e di III classe superiore. Test contestati da più parti, metodologie d´indagine messe in dubbio anche dal nuovo ministro. Ma intanto i risultati dello studio sulla qualità delle nostre scuole - che l´Invalsi ha reso pubblici attraverso Il Sole 24 ore - bocciano l´istruzione made in Campania: considerati tutti i cicli scolastici, i nostri istituti non fanno certo una bella figura, e la regione finisce tra le ultime nella graduatoria della preparazione dei suoi allievi. Le nostre scuole partono alla grande, raggiungendo addirittura il massimo del punteggio possibile per una disciplina pur complicata come Scienze. Ma si perdono per strada, e, soprattutto, si perdono competenze ed abilità di adolescenti e ragazzi. In seconda elementare i nostri piccoli sono più bravi dei coetanei italiani: dato 100 il punteggio massimo, ottenuto rispondendo esattamente a tutte le prove, in Italiano raggiungono 84.62 (che è esattamente la media nazionale), in Matematica 93.75 (la media nazionale è 87.50), in Scienze raggiungono 100, il massimo possibile, mentre i piccini del resto d´Italia si fermano a 90). Ma i nostri piccoli campioni si arrendono presto: già in quarta elementare perdono una decina di punti o più. 67.86 in Italiano (la media è 60.71); 75 in Matematica (media 67.86); 92.31 in Scienze (88.46 è la media nazionale). Così il punteggio delle elementari vede la Campania al quarto posto in Italia, dopo Calabria, Basilicata e Puglia, a pari merito con la Sicilia. I bimbi che escono dalle scuole elementari sono insomma tra i più bravi, sull´intero territorio nazionale, ma il loro profitto precipita alle scuole medie. Il meccanismo dell´insegnamento e dell´apprendimento comincia ad arrugginirsi e la preparazione degli adolescenti di casa nostra scende al di sotto della media nazionale: 52.40 per i nostri undicenni, contro 55.90 per i coetanei del resto del Paese. Performance ben al di sotto delle prestazioni degli altri ragazzi anche alle superiori, in Italiano, ma anche in Matematica e Scienze. Va forse precisato che il calo nel passaggio da un ordine di scuola ad un altro è comune agli studenti di tutta Italia, ma qui è più evidente che altrove. Le eccellenze si perdono per strada, i punteggi elevati spariscono, rimpiazzati da risultati decisamente inadeguati: alle medie in Italiano il punteggio è 56.67 (la media nazionale è 60), in Matematica 46.67 (la media è 50), in Scienze 53.85 (media nazionale 57.69). Colpa di un rinnovamento della scuola che si è fermato, negli anni addietro, all´istruzione elementare (la nostra scuola primaria è tra le migliori al mondo), colpa, anche, di un tessuto sociale che non ha molto da offrire ai bambini che diventano adolescenti e poi ragazzi. Così alle superiori i punteggi restano al di sotto del dato nazionale in tutte le discipline (si salva appena l´Italiano in III, con performance pari a quelle degli altri studenti italiani).
Una bocciatura, per i nostri istituti. E per un contesto che, culturalmente, non fa crescere i suoi figli. Una realtà che accomuna l´intero territorio regionale, pur facendo registrare qualche differenza: la formazione degli studenti delle superiori di Avellino e Benevento riesce ad essere in linea con la media nazionale, mentre restano al palo le scuole di Caserta, Salerno e soprattutto Napoli.


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