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Repubblica-NApoli-Libri di testo e borse di studio per 50 milioni. "Non bastano"

fondi del ministero per il 2005-2006 non coprono però il fabbisogno degli studenti della regione La Campania fa i conti in aula Libri di testo e borse di studio per 50 milioni. "Non ba...

04/04/2005
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la Repubblica

fondi del ministero per il 2005-2006 non coprono però il fabbisogno degli studenti della regione
La Campania fa i conti in aula
Libri di testo e borse di studio per 50 milioni. "Non bastano"
La crisi delle famiglie che non raggiungono la soglia prevista per aver diritto ai contributi
Lo sforzo degli enti locali che intervengono per sopperire alla mancanza di contributi
BIANCA DE FAZIO


È destinata alla Campania la quota più consistente di finanziamenti messi a disposizione dal ministero dell'Istruzione per le borse di studio ed i libri di testo. Vuoi per il gran numero di studenti, vuoi per l'elevata percentuale di famiglie con reddito basso, la regione è in cima alle tabelle appena pubblicate dal Miur circa i fondi per il prossimo anno scolastico. La Campania avrà a disposizione, per il 2005-2006, 29 milioni 515.171 euro per l'erogazione di borse di studio a favore degli studenti che frequentano la scuola dell'obbligo e la scuola superiore. Ed ammontano ad oltre 15 milioni di euro gli stanziamenti per la fornitura dei libri di testo agli alunni della scuola dell'obbligo (di nuovo libri gratis per tutti gli scolari delle elementari e per una percentuale consistente di ragazzini delle medie), mentre sono 4 milioni 642.580 gli euro destinati alla fornitura, anche in comodato, dei libri di testo per gli alunni degli istituti superiori.
Cifre che, comunque, non bastano a coprire l'effettivo fabbisogno. Tant'è, ci pensano gli enti locali, con i loro bilanci, ad integrare le somme per garantire il diritto allo studio ai meno abbienti. Ed è ormai da qualche anno che il Comune di Napoli, ad esempio, allarga il cordone della borsa per rimpolpare il più possibile gli stanziamenti statali. I soldi messi a disposizione dal ministero sono pari, complessivamente sul territorio nazionale, a 500 miliardi delle vecchie lire. "Uno stanziamento significativo - afferma il ministro Letizia Moratti - con il quale riconfermiamo il nostro impegno teso a garantire il diritto all'istruzione anche per giovani provenienti da famiglie economicamente svantaggiate".
Famiglie il cui reddito annuo complessivo non supera i 15 milioni e 493 mila euro. È questa la soglia individuata come spartiacque per un bisogno ineludibile: senza borse di studio, senza contributi per l'acquisto di libri, i ragazzi di queste famiglie rischiano di abbandonare la scuola assai prima di un titolo di studio.
Ed in Campania le famiglie al di sotto di questa soglia sono numerose più che altrove: quasi 1 su 3, secondo gli ultimi dati Istat sui quali si basa il ministero. Dati che parlano del 27.2 per cento di famiglie che non raggiungono un reddito annuo netto di 30 milioni di vecchie lire (percentuali peggiori della Campania si registrano solo in Molise, col 30 per cento, in Basilicata, 30 per cento, in Calabria, 35 per cento, ed in Sicilia, 31 per cento). Una percentuale che, rapportata al totale di studenti dalle elementari all'ultimo anno di scuola superiore (956.176), fa 260 mila e 80 tra bambini e ragazzi meno abbienti. Alunni che per andare a scuola richiedono alle famiglie sacrifici non da poco. Prendiamo i libri di testo: una batosta solo in parte ammortizzata con i contributi di Roma: se alle elementari i libri sono gratis per tutti, alle medie ed alle superiori si ha diritto solo ad un contributo (più consistente per le classi iniziali) che non sempre arriva a coprire neppure un terzo della spesa sostenuta dalle famiglie. Nella scuola dell'obbligo saranno 90.268, in Campania, i ragazzini che avranno diritto alle cedole librarie o al contributo per l'acquisto dei testi, un numero che diminuisce alle superiori, dove saranno 67.269 gli studenti che potranno acquistare i libri avvantaggiandosi dell'assegno che viene da Roma e dagli enti locali, o che potranno ottenere i volumi necessari ai loro studi in comodato d'uso.


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