Repubblica/Napoli: La scuola in affanno
Purtroppo molti ragazzi, a Napoli e provincia, evadono la scuola, sottraendosi così all´acquisizione di conoscenze fondamentali per potersi inserire nel campo del lavoro, dove già un titolo di studio non è di per sé sufficiente per occupare un posto.
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LUIGI MEROLA
Lo statuto delle studentesse e degli studenti entrato in vigore nell´anno scolastico 1998/99 all´articolo 1 recita: «La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l´acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica». Purtroppo molti ragazzi, a Napoli e provincia, evadono la scuola, sottraendosi così all´acquisizione di conoscenze fondamentali per potersi inserire nel campo del lavoro, dove già un titolo di studio non è di per sé sufficiente per occupare un posto.
Molti ragazzi poi finiscono la scuola, ma restano impreparati e ignoranti. Non a caso nei dati dell´Eurispes i giovani italiani sono, rispetto ai loro coetanei europei, i più lacunosi nei saperi. Un esempio non lontano da noi mi viene dalla visita che ho fatto al meeting "Marano Spot Festival" svoltosi recentemente a Marano, nel teatro comunale intitolato a Giancarlo Siani. Ho citato lo statuto delle studentesse e degli studenti e le modifiche volute dal ministro Fioroni nell´articolo delle sanzioni, ma tutti mi guardavano un po´ increduli e meravigliati, a tal punto che ho chiesto: «Ragazzi ma conoscete lo statuto?». Nessuno ha alzato la mano. Mi auguro che sia stata la timidezza che non ha fatto alzare nemmeno una mano. Ma neppure i professori presenti hanno fatto cenno alcuno. Come fa una scuola a educare alla legalità, quando essa stessa non conosce il suo statuto?
Una scuola in affanno ogni giorno. I carabinieri di Acerra hanno denunciato 29 genitori perché non mandavano i loro figli a scuola. «Studiare è inutile», hanno detto. Per non parlare del fenomeno del bullismo. Episodi quasi quotidiani, dal nord al sud, quasi sempre bulli che vengono da cosiddette famiglie normali. Proprio i ragazzi di Torino hanno proiettato in sala a Marano un spot sul bullismo. Quali risposte concrete? Una proposta dura avanzata dagli alunni è la gogna in piazza. Il ragazzo viene esposto in piazza per l´intera giornata a testa coperta. L´altra soluzione, certo più convincente, è il dialogo con i bulli. E proprio l´articolo 1 dello statuto al comma 2 dice: «La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona».
Un dialogo che purtroppo manca, anzi a volte a scuola gli stessi insegnanti non dialogano tra di loro. Spesso si ricorre alla minaccia della bocciatura. Per C. S., un ragazzo minorenne, la minaccia della bocciatura è stata messa in pratica. Il direttore regionale scolastico Alberto Bottino è stato informato proprio da me in settimana di questo episodio che è bene rendere pubblico.
C. S., alunno della scuola Teresa Confalonieri, è stato bocciato all´esame di terza media. I suoi genitori non firmarono il ricorso fatto contro la scuola Ristori-Annalisa Durante, diventato Istituto Comprensivo, cioè anche scuola media. La dirigente della Confalonieri aveva predisposto un ricorso al Tar. Ricorso respinto nell´aprile 2007, perché l´esigenza di una nuova scuola media era reale e pienamente legale. Quella dirigente insinuava irregolarità solo perché a Forcella nasceva una nuova scuola che toglieva i ragazzi dalla strada?