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Repubblica-Napoli-Ecco l'Angiulli, scuola fai da te

Dal XVII circolo della Sanità un appello: i genitori si tassano per comprare le lavagne e costruiscono cartelli stradali Ecco l'Angiulli, scuola fai da te "Temiamo l'intrusione di estra...

28/02/2005
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la Repubblica

Dal XVII circolo della Sanità un appello: i genitori si tassano per comprare le lavagne e costruiscono cartelli stradali
Ecco l'Angiulli, scuola fai da te
"Temiamo l'intrusione di estranei, all'ingresso pochi controlli"
Un solo accesso da dividere con gli utenti di una importante biblioteca pubblica " Da anni il Comune promette di trasferirla"
BIANCA DE FAZIO


Ogni giorno il percorso fino a scuola è una corsa a ostacoli. Non un vigile, non le strisce pedonali, non i marciapiedi. Non un segnale stradale che sottolinei la presenza di bambini. Siamo nel cuore della Sanità, in piazza Mario Pagano, tra via Vergini, via Arena, via Sanità, dove sorge la scuola elementare "Andrea Angiulli", XVII circolo didattico. I bambini - oltre 500 - sono in classe, come ogni mattina (in passato c'era il tempo pieno, ora solo due giorni a settimana si va avanti oltre le 15), ma i genitori sono in subbuglio. Si sentono abbandonati, vedono i loro bambini trattati come "figli di una scuola minore". O meglio, di un quartiere che ne dimentica le esigenze. Al punto da obbligare i rappresentanti delle famiglie in Consiglio di circolo a piazzare, nelle vicinanze della scuola, dei segnali stradali "fai-da-te", perché le macchine rallentino la corsa e non investano i piccini. Mentre tutte le famiglie sono state invitate, qualche giorno fa, ad una "visita guidata" attorno e dentro scuola, per verificare le condizioni della struttura nella quale i loro figli trascorrono tante ore al giorno.
Se dentro l'istituto i bambini se la passano assai meglio dei coetanei di altre scuole, i genitori sono preoccupati per l'impossibilità di garantire la sicurezza degli scolaretti rispetto alle intrusioni di persone estranee alla scuola. Nell'edificio, infatti, è ospitata, insieme alla scuola materna e all'elementare, una biblioteca comunale. Palazzo San Giacomo ha più volte detto che verrà, quest'ultima, spostata altrove, ma intanto la Biblioteca (ben 18 mila volumi, sala specializzata in libri per ragazzi, servizio di lettura per non vedenti, emeroteca?) è lì, al piano rialzato dell'edificio e per giungervi non c'è che l'accesso alla scuola. Unico ingresso, dunque. E diventa impossibile, trattandosi di una Biblioteca aperta al pubblico, controllare chi entra e chi esce.
Gli accessi, appunto. Nota dolens anche per quanto riguarda i portoni. Non a norma quello principale, idem per i due portoncini secondari, decisamente a rischio una delle due uscite di sicurezza. Una uscita laterale, che dà direttamente sulle bancarelle di un mercatino rionale semiabusivo (non tutti i venditori sono autorizzati e comunque anche chi lo è occupa uno spazio superiore al dovuto). Nella malaugurata ipotesi di un'uscita frettolosa dall'istituto, i bambini si ritroverebbero in braccio agli ambulanti.
Neppure i marciapiedi potrebbero accoglierli, ingombri come sono di auto e moto in sosta (talvolta carcasse abbandonate). E sì che più volte i genitori hanno chiesto di proteggerlo con una semplice serie di paletti. E persino il pulmino che consegna a scuola i pasti caldi della refezione è costretto, in assenza di un passo carraio nelle adiacenze dell'istituto, a parcheggiare dove può e trasportare, a braccio, i grossi scatoloni di polistirolo che contengono il cibo. Nelle adiacenze di altre scuole che pure non possono vantare marciapiedi adeguati c'è, da qualche anno, la presenza dei vigili urbani che bloccano momentaneamente il traffico solo negli orari di entrata e di uscita dei bambini. Nulla del genere alla "Angiulli", dove pure i prati circostanti sono praticamente "inagibili".
Uno sguardo dentro scuola per verificare la presenza di banchetti e quant'altro (le lavagne le hanno comprate un po' di tempo fa chiedendo anche ai genitori di autotassarsi). Ce ne sono. Nuovi di zecca, ma restano accatastati in bell'ordine, ancora sigillati: sono arrivati a novembre, ma non erano quelli giusti, essendo su misura per i ragazzini delle scuole medie. Un disguido della ditta fornitrice, certo. Ma intanto i piccoli di materne ed elementari restano su sedie e banchi ormai logori, mentre quelli a loro destinati giacciono, probabilmente, in una scuola media che attende, a sua volta, le suppellettili adeguate all'età degli studenti.


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